Fuoco freddo, ghiaccio bollente

Bruno Munari, Fantasia, Roma-Bari, Laterza, 1977

Oggetti che siano l’opposto di oggetti esistenti.
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La più elementare manifestazione della fantasia, nasce, forse, dal capovolgimento di una situazione, dall’uso dei contrari, degli opposti, dei complementari: lui dice verde? io dico rosso. Una antica stampa popolare, molto nota, intitolata Il mondo alla rovescia mostra un cavallo che cavalca un uomo, un paesaggio sopra alle nuvole, alcune pecore che fanno da guardiani a un gregge di uomini, e altre amenità. I bambini ridono se noi gli diciamo che lo zucchero è amaro e si divertono molto se gli raccontiamo una storia di una tartaruga che corre come un lampo.

fuoco

Noi sappiamo che l’individuo ha memorizzato, da più di tremila anni, delle coppie di contrari, il bene e il male, la luce e il buio, il caldo e il freddo, e via dicendo. E i soliti cinesi ci hanno tramandato dai tempi antichi il famoso simbolo Yang-Yin che è una unità a forma di disco, formata da due elementi uguali e contrari, uno bianco e uno nero, uno in un senso e uno a rovescio rispetto al primo. Questi elementi rappresentano l’equilibrio instabile che è nella vita, equilibrio che ogni individuo farebbe bene a preoccuparsi di conservare, correggendo gli squilibri man mano che si presentano nel tempo. Un contadino, abituato a vivere in mezzo al verde, sceglierà istintivamente (molti lo fanno) una tinta rosa per la sua casa. Un’altra persona fugge dal traffico cittadino e va a cercare il suo equilibrio in un posto tranquillo in mezzo alla natura. Una persona che lavora tutto il giorno con i numeri, troverà il suo equilibrio nella pittura. Tutti questi elementi equilibratori sono esattamente í contrari di ciò che ha causato lo squilibrio. È naturale quindi, è spontaneo, che una persona, pensando a una cosa, pensi anche al contrario. Sono cose ovvie, direi; tutti sanno che un personaggio comico grasso fa ridere se è assieme a un suo collega magro. Se uno è esageratamente grasso e l’altro esageratamente magro, fanno ridere di più. Se quello più grasso è anche il più piccolo e l’altro magro è molto alto, faranno ridere anche senza far niente. Un fatto semplice si può quindi renderlo complesso: se quello grassissimo e piccolissimo è di colore rosso e l’altro magrissimo e alto è verde, può essere un ulteriore effetto di rinforzo sempre basato sui contrari. Se vogliamo proprio esagerare possiamo dare a quello altissimo magro e verde una voce molto grave, all’altro una voce sottile. Considerando quindi questo problema dell’equilibrio degli opposti, si può capire più facilmente come un arabo che vive vicino al deserto, a questo immenso spazio uniforme dove il suo sguardo non trova un punto per posarsi, senta la necessità di inventare dei luoghi molto decorati, fitti di immagini dove lo sguardo può vagare per molto tempo. Fiori, forme, strutture geometriche molto elaborate con colori molto variati, tali da riempire tutto un ambiente, per terra, le pareti, il soffitto.

Un altro esempio di equilibrio simultaneo di opposti, può essere quello delle piramidi egizie, considerate come una grande presenza di uno spazio razionale finito, di fronte allo spazio infinito e ignoto. La forma geometrica suggerisce solo pensieri razionali, umani, di fronte all’ignoto e al mutevole.

Un esempio più recente lo troviamo nella famosa casa sulla cascata di Wright dove forme geometriche statiche sono percepite assieme a forme organiche e dinamiche come l’acqua.

Più vicino a noi Marcel Duchamp presentò un pisciatoio come fontana. Questo oggetto che aveva sempre ricevuto getti liquidi, adesso li restituisce e diventa una fontana.

Io stesso, dando il nome di « macchine inutili » agli oggetti cinetici che costruii nel 1933, obbedii a questa regola dell’insieme dei contrari. Più avanti invece, ideando i « libri illeggibili » volli sperimentare tutte le possibilità di comunicazione visiva, delle tecniche editoriali, al di fuori della parola. Li definii quindi « libri illeggibili » perché erano libri senza parole, ugualmente al libro però, il lettore visuale poteva seguire un fatto visivo attraverso sequenze di colori o di forme o di materie. Questi libri erano costruiti con pagine di carte diverse, sia di colore che di peso, con interventi di fori, per esempio, che trapassavano una o più pagine, per cui voltando la pagina cambiava la situazione visiva. Altri libri furono fatti con pagine di carte di due colori ma tagliate in modo da poterne voltare solo una parte della pagina componendo così i due colori in modo sempre diverso. Uno di questi libri, ideati nel 1949, aveva le pagine semitrasparenti, fatte con carta da ingegneri, e un filo di cotone rosso le cuciva passando in modo molle da un punto all’altro delle pagine. Voltando le pagine cambiava la posizione del filo. Questo libro fu pubblicato dal Museum of Modern Art di New York nel 1967. Un altro libro con pagine bianche e rosse alternate, tagliate in modi diversi, fu pubblicato da Steendrukkerij de Jong & Co, in Olanda nel 1953.

Oggetti che siano l’opposto di oggetti esistenti.
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