Un martello di sughero

Bruno Munari, Fantasia, Roma-Bari, Laterza, 1977

Oggetti pensati per cambio di materia.
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Un altro aspetto della fantasia è il cambio di materia. Nel libro di Carleman Catalogue d’objets introuvables c’è un martello tutto di sughero (brevetto Chaval) per gli operai che lavorano nell’acqua. Durante gli anni cinquanta, era in vendita come scherzo, un martello leggerissimo col manico di legno di balsa e la parte pesante, che di solito è di ferro, costruita in gommapiuma morbida. Questo oggetto a prima vista sembrava un vero martello pesante e duro, ma a prenderlo in mano e a usarlo ci si accorgeva che era leggero e morbido e quindi ci si poteva dare delle martellate in testa senza farsi male. Un giorno però un bambino al quale era stato regalato questo martello morbido che sembrava vero, andò a trovare un suo amico e, per fargli uno scherzo gli picchiò il martello in testa e tutti risero. Poi l’altro bambino andò anche lui a prendere il suo martello (che invece era vero) e, sempre per ricambiare lo scherzo, lo batté in testa al piccolo amico il quale invece si mise a piangere e la festa fu sospesa.

Un famosissimo oggetto surrealista realizzato secondo questo principio di cambio di materia, nel 1936 da Méret Oppenheim, è una tazzina da caffè con relativo piattino e cucchiaino, il tutto rivestito di pelliccia. Altri oggetti famosi, sempre del periodo surrealista, furono gli orologi molli dipinti da Salvador Dalí nel 1931. Man Ray costruì ed espose uno specchio flessibile, nel 1944, dove il pubblico poteva specchiarsi e modificare la propria immagine toccando con un dito la superficie flessibile dello specchio.

Oldenburg costruì nel 1963 una macchina da scrivere floscia, vuota, costruita con fogli di plastica opaca molle. Tutti i modelli di torte e di gelati che sono esposti nelle vetrine, realizzati in gesso, dei bar o delle pasticcerie, sono un esempio di cambio di materia conservando fedelmente l’aspetto della cosa.

L’ombrello molle dei clowns è un ombrello normale, nero, al quale sono state tolte tutte le stecche e, appeso al braccio sembra un ombrello normale; quando lo si prende in mano per aprirlo ci si accorge che è floscio. I famosi vestiti invisibili di Re Nudo sono un altro famoso caso di cambio di materia.

Un caso invece negativo di fantasia, tipica degli arricchiti, si rivela quando qualcuno che guadagna troppo facilmente dei denari e vuol far rabbia ai suoi cari amici che sono meno ricchi di lui, pensa e decide di mettere dei rubinetti d’oro, in casa sua, al posto di quelli di ferro volgare. Così gli ospiti possono, come si dice, toccare con mano, che costui può spendere e spandere.

Certamente però ci sarà qualche ospite che penserà che forse era meglio mettere un nuovo impianto di miscelatore automatico con cellula fotoelettrica, ma questo farebbe parte di una cultura, sconosciuta a chi pensa solo al denaro.

La gallina dalle uova d’oro, di Jean de La Fontaine.
Della seguente favola il costrutto
è fatto per coloro
che per troppo voler perdono tutto.
Aveva un certo tale una gallina,
che faceva ogni giorno un uovo d’oro.
Credendo che la bestia peregrina
chiudesse in grembo qualche gran tesoro,
l’uccise, e aperto il fianco,
la sua gallina simile trovò
a tutte le altre che fan l’ovo bianco,
cosi il suo danno ei stesso procacciò.
Convien questa lezione
a molta gente senza discrezione.
Non son gli esempi rari
di quei che, per la gola dei denari,
della fortuna al gioco
perdono il molto e il poco.

Quando il cambio di materia è legato alla creatività, produce sempre qualcosa che prima non c’era ma risolve dei problemi sotto tutti gli aspetti compreso quello estetico. Un esempio sono le cornici di gomma per le opere d’arte come disegni o stampe o dipinti, prodotte da Danese su progetto di Munari. Queste cornici nelle quali è stata cambiata la materia nel senso che invece di essere rigide sono diventate elastiche, eliminano così diversi inconvenienti. Infatti per montarle non occorrono chiodi, l’elasticità permette una buona tenuta per la polvere che non può più penetrare tra il vetro e il dipinto, può attutire i colpi in caso di trasporto o caduta.

Una cornice di gomma del formato quadrato di 70X70, può essere adattata anche a formati più grandi, fino a un metro di lato, grazie alla sua elasticità.

Si monta con estrema facilità, come un pneumatico.

Un caso invece di annullamento di materia, apparve nel film del 1933 intitolato L’uomo invisibile. Quest’uomo che aveva perso la sua materia, o meglio la sua materia non era più visibile, a causa di una sperimentazione scientifica con una droga, per rendersi visibile andava in giro per la via tutto coperto con soprabito, cappello, scarpe e occhiali neri, e il viso era tutto fasciato con una benda bianca come se fosse stato ferito. L’effetto di assenza di materia si rivela da un abilissimo trucco cinematografico dove si vede l’uomo invisibile che, in casa sua davanti allo specchio, si toglie lentamente le bende e, sotto le bende non si vede niente.

Un famoso umorista dei primi del novecento, Alphonse Allais, raccontò in un suo libro ormai introvabile Il capitano Cap, come questo famoso capitano avesse costruito un violoncello di vimini. Questo suonatore ambulante teneva degli uccellini ammaestrati nel suo violoncello di vimini e poi andava a suonare in aperta campagna, nei luoghi dove passano i fili del telefono o della luce, tra un palo e l’altro. Nel disporsi a suonare, apriva uno sportellino che era nel fianco del suo violoncello e, mentre lui suonava (?) (sto raccontando tutto a memoria perché non trovo più il libro che avevo) ad ogni nota usciva un uccellino e si andava a posare sul filo che corrispondeva alla sua nota musicale. Va detto naturalmente che il curioso suonatore cercava quei pali che avessero cinque fili, e quindi ricostruiva il pentagramma.

Oggetti pensati per cambio di materia.
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