Alfabeto privato in patois

“Alfabeto privato in patois” è il quinto brano di Alfabeto privato, inedito di Antonio Prenna*: non un racconto, non una raccolta di poesie; bensì un corpo di frammenti che ritornano ad essere un testo. Un Alfabeto privato, appunto.



Antonio Prenna, Alfabeto privato in patois

Io mi ricordo
i momenti più intensi
della mia vita
sono por exemplo
prima di un temporale
con tutta quella elettricità nell’aria
Sono momenti in cui sento
che potrebbe iniziare un’avventura
che regolarmente si esaurisce
quando comincia a piovere
E’ la sensazione che qualcosa
stia per succedere
a rendere intensi quegli attimi
non importa sapere
che poi niente avverrà davvero
E’ successo ancora
l’estate scorsa
dall’ufficio vedevo
avvicinarsi la tempesta
ho pensato
– Vado a Rimini
a vedere il mare –
Dall’ufficio vedo
la valle del Marecchia
a volo d’uccello
proprio come
se stessi volando


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Sarei andato sul molo di Rimini
a fumare un cigarillo
riparandomi dalla pioggia
sotto l’ombrello
quando la nuvola procellosa
da San Leo è arrivata
sul Palazzo dei Congressi
il telefono ha suonato
Era il mio amico Mario
editore riminese
che mi chiamava
proprio dal molo
che guarda all’Adriatico
– Vedo che su da te il cielo
sta cadendo sulla Terra –
dice Mario
Gli ultimi tuoni
prima della pioggia intensa
coprono la voce di Mario
la linea cade e così
l’intensità di quel momento elettrico
è diventata il ricordo
che qui ti sto raccontando
durante il GR3


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– Sul regionale padano il capotreno
ha la voce di Francesco Guccini
e io non mangerò mai le lumache –
scrive Hassan – Le cucciole
che quanno pioe e c’è lu sole
semmàrita – rispondo
– Le chiocciole la mi’ nonna
le purgava colla farina
Ma e’ chiocciolini li aveva
anco ne’ piedi dio bono –
scrive ancora Hassan
– Andare a caccia di chiocciole
senza bagnarsi troppo
lungo i greppi
con una canna di bambù
che non è bambù – dico ancora
– A caccià le chiocciole c’andavo
ma avevo paura delle bodde
e’ facevano de’ sarti
che ti ci bagnavi mezzo –
dice lui e poi – La bodda
per ‘un chiede ‘un ebbe coda
e’ chiocciolini 50 lire
ma e’ chioccioloni
anco dugento sa’? –
conclude Hassan


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Quadri sbiaditi alle pareti
della sala d’attesa
neon assassini
trovare le parole
in un cassetto chiuso a chiave
e la chiave era in evidenza
da anni
Ascoltavamo sempre David Bowie
più che i Talking Heads
lei mimava Fashion
con un microfono immaginario
Però life during wartime
la cantava tutta
con una voce esile
e uno sguardo ineluttabile
dopo erano baci


alfabeto-privato-in-patois

Solo da quando mi rimetto l’orologio
le ore diventano un fluxus
poi quando prendo
il portafogli per uscire
mi sento padrone dell’universo
adesso dentro ci sono 189,20 $
devo fare una consegna
forse prima di arrivare a Jesi
forse al ritorno
portare delle medicine
alla vecchia Peppa
che per sempre ripeterà
il suo loop di vita contadina e solitaria
in un qualche file  di Vine
Mi visiterà un dottore palestinese
gli farò vedere Alias del Manifesto
che parla del muro
l’altra volta lo salutai
dicendogli – Shalom
stavolta congedato dottore con
– Speriamo di non rivederci –
abbiamo parlato di Siria
e di Ebrei e Gerusalemme
e lui mentre ci davamo la mano
– Che parole sono
speriamo di non rivederci? –
– Volevo dire qui –
gli ho risposto
Ha sfogliato Alias
durante la visita


[Questo testo è ottimizzato per una visione su desktop e tablet: su smartphone, alcuni a capo non programmati possono limitarne il ritmo. Le foto sono dell’autore stesso. Non occorre prescrizione medica, ndr.]

Antonio Prenna * Antonio Prenna – (1956) Giornalista e blogger, di formazione antropologica, lavora alla televisione di stato della Repubblica di San Marino, dove si occupa di inchieste  e servizi, soprattutto di tipo culturale. In venti anni e più di attività professionale si è imbattuto in incontri e amicizie singolari, fra cui ama citare Dario Fo, Mario Luzi, Mary De Rachewiltz, Tonino Guerra, Carlo Bo, David Grossman, Carolyn Carlson, Giordano Bruno Guerri. Ha lavorato in Rai realizzando documentari e programmi di intrattenimento, collabora con riviste web letterarie e vive nelle Marche. Partecipa con entusiasmo al progetto #twitteratura dall’estate 2012. [@antonioprenna]