Lillibullero

“Lillibullero” è il quattordicesimo brano di Alfabeto privato, inedito di Antonio Prenna*: non un racconto, non una raccolta di poesie; bensì un corpo di frammenti che ritornano ad essere un testo. Un Alfabeto privato, appunto.



Antonio Prenna, Lillibullero

…e decisero di rimanere
tranquillamente là dov’erano, e daccapo echeggiò “Lillibullero”.
L’isola del Tesoro – R.L. Stevenson



Su questo quaderno nero
Lero Lero Lillibullero
voglio scrivere una poesia d’occasione
con parole segnate a mano
come d’abituero
per non far capire tutto subito
per renderne ambiguo l’accesso
con grafia incerta e sofferta
proprio come una canzone
voglio scrivere sul sentire
e sull’ascolto
mentre son sommerso
da rumori di fondo
e da musiche travolto
nonostante qui sia tutto silenzio nero
Lero Lero Lillibullero


Lillibullero

Provo a modulare parole ma non mi esce nessun suono
meglio pensarle soltanto le parole e lasciarle
dentro la testa
pensare non produce rumore
scrivere a mano invece
è come parlare
e la matita crea uno scraatcchh
che mi distrae all’improvviso
(perché sempre all’improvviso accade)
una voce dall’altra stanza
pronuncia il mio nome con veemenza
interrompendo il mio flusso acquiesciente
volevo solo dire
– Arrivo sto arrivando –
che mi piace di più
produrre rumore che esserne vittima
Lero Lero Lillibullero Lillibullero bullen a la


[Le foto sono dell’autore, ndr]

Antonio Prenna * Antonio Prenna – (1956) Giornalista e blogger, di formazione antropologica, lavora alla televisione di stato della Repubblica di San Marino, dove si occupa di inchieste  e servizi, soprattutto di tipo culturale. In venti anni e più di attività professionale si è imbattuto in incontri e amicizie singolari, fra cui ama citare Dario Fo, Mario Luzi, Mary De Rachewiltz, Tonino Guerra, Carlo Bo, David Grossman, Carolyn Carlson, Giordano Bruno Guerri. Ha lavorato in Rai realizzando documentari e programmi di intrattenimento, collabora con riviste web letterarie e vive nelle Marche. Partecipa con entusiasmo al progetto #twitteratura dall’estate 2012. [@antonioprenna]