“Titanic in giardino” è il quindicesimo brano di Alfabeto privato, inedito di Antonio Prenna*: non un racconto, non una raccolta di poesie; bensì un corpo di frammenti che ritornano ad essere un testo. Un Alfabeto privato, appunto.
Antonio Prenna, Titanic in giardino
Il caldo è rivoluzionario
stacca gli iceberg dal pack
e li costringe a peregrinare
su rotte impervie e casuali
in balìa delle correnti
Solitarie gelide effimere isole galleggianti
costrette a vagare anonime
senza che nessuno abbia almeno pensato
di dare loro un nome uno qualsiasi
Picco del Diavolo o anche Base Artica Zero
andrebbero benissimo
Il freddo è reazionario
tutti lì costretti in casa
a guardare la tv
con gli occhialini 3d
Guardi guardi e non vedi niente
mentre cade la neve sogni di essere al mare
Il caldo è rivoluzionario
costringe le gemme a esplodere
in fioriture inusuali
così ai lati delle autostrade
c’è meno tristezza
Il freddo è reazionario i concetti
quando li esprimi a voce alta
si trasformano in vapore senza generare energia
ti accorgi che le parole scivolano
verso il basso in caduta libera
per la maledetta forza di gravità
sempre inevitabilmente all’agguato
non so quanto per fortuna
Potremmo volteggiare liberi nell’aria
altrimenti
Il caldo è rivoluzionario
hai sempre voglia di fare un giro vorticoso
intorno a te stesso ma uno solo
per paura di perderti
nel giardino dei sentieri che si biforcano
[Le foto sono dell’autore, ndr]
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* Antonio Prenna – (1956) Giornalista e blogger, di formazione antropologica, lavora alla televisione di stato della Repubblica di San Marino, dove si occupa di inchieste e servizi, soprattutto di tipo culturale. In venti anni e più di attività professionale si è imbattuto in incontri e amicizie singolari, fra cui ama citare Dario Fo, Mario Luzi, Mary De Rachewiltz, Tonino Guerra, Carlo Bo, David Grossman, Carolyn Carlson, Giordano Bruno Guerri. Ha lavorato in Rai realizzando documentari e programmi di intrattenimento, collabora con riviste web letterarie e vive nelle Marche. Partecipa con entusiasmo al progetto #twitteratura dall’estate 2012. [@antonioprenna] |