Francesca Campagna da sempre è una risorsa per l’Isola d’Elba: prima albergatrice, ora cerca di incrementare il turismo nell’isola con un utilizzo intelligente e mirato dei social network. Il suo sogno è “arrivare ad avere una destinazione turistica raccontata da chi la vive in prima persona”. Nel frattempo, insegna ai bambini di una scuola primaria a usare Twitter con #TwiFavola.
Stai applicando il metodo Tw Letteratura con #TwiFavola in una scuola primaria (@cipelba): è così?
Sì, mi sono presentata a una scuola primaria con il duplice interesse di avvicinare i bambini a questo strumento di comunicazione che sta diventando sempre più importante, soprattutto perché educa alla sintesi dei contenuti, ma anche con il desiderio di portare un inizio di alfabetizzazione social territoriale anche tra i più piccini. In futuro, saranno loro a raccontare la destinazione Elba: è bene partire per tempo. Non sono una maestra ma mi sono proposta di affiancare le insegnanti nella loro normale attività didattica.
Quale aspetto di #TwiFavola e del metodo Tw Letteratura ti ha spinta a partecipare con gli alunni?
Di #TwiFavola amo sia l’opportunità di educare i bambini alla sintesi espressiva, sia la possibilità di avvicinare gli stessi a un mondo che purtroppo è ancora troppo distante da quello della scuola, con il rischio di far aumentare pregiudizio, ignoranza e cattiva informazione. Trovo inoltre prezioso che i bambini rintraccino, durante le ore scolastiche, elementi di continuità con la “vita reele”, con un quotidiano fatto di smartphone e di account.
Tu partecipi dall’Isola d’Elba, molti membri della comunità di Twitteratura sono sardi: credi che l’isolamento, vero o presunto, abbia un peso importante nella decisione di partecipare a questi esperimenti? Twitter è forse un modo per sentirsi collegati pur essendo lontani?
Senz’altro l’idea di inserire dei bambini che vivono una dimensione piccola e isolata all’interno di un flusso di informazione che è capace di aprire loro finestre su mondi lontani e affascinanti ha giocato un ruolo determinante nel mio desiderio di partecipare attivamente insieme a loro.
Come hanno accolto il progetto gli alunni? Quali sono state le loro principali curiosità?
Gli alunni si mostrano interessati, partecipi e motivati. Le maestre mi riferiscono che le mie lezioni riescono a rendere partecipi anche gli scolari normalmente più recalcitranti e meno inclini al coinvolgimento. Questo io sono convinta sia da imputarsi all’elemento fortemente attuale che ogni mia lezione porta con sé.
Come gli hai spiegato Twitter e il regolamento di #TwiFavola?
Prima ho fatto parlare i bambini e ho fatto loro raccontare ciò che sapevano al riguardo, in modo da poter tarare la mia comunicazione sulle loro reali esigenze. In un secondo momento ho disegnato alla lavagna una bottiglia con un messaggio da consegnare nel mare magno di Internet: la bottiglia rappresentava il tweet “libero”, senza hashtag.
Per spiegare il concetto di hashtag, invece, ho disegnato molti palloncini: alcuni volano liberi nel cielo, altri sono attaccati a un mattoncino colorato. Su ogni mattoncino c’è un’etichetta, come nelle marmellate: perché io possa riconoscere quella di mele da quella di pere occorre leggere l’etichetta. Ogni mattincino con etichetta finisce in un enorme scatolone su cui è attaccata la stessa etichetta: tutti i messaggi che noi scriviamo con #TwiFavola finiscono in uno scatolone immenso nel quale altri bambini, scuole, insegnanti, babbi e mamme fanno finire tutti i loro palloncini-messaggio. Chiunque abbia interesse a vedere quanti palloncini sono stati lanciati con quell’etichetta, è sufficiente che consulti il corrispondente scatolone.
A dire la verità questo metodo ha funzionato anche con le maestre, che erano altrettanto digiune e che ora twittano che è una meraviglia.
Concretamente, come lavori in classe?
Leggiamo la favola insieme e poi alcuni bambini vengono a scrivere di getto le loro impressioni alla lavagna: su quelle lavoriamo fino ad arrivare alla sintesi. In un secondo tempo tutti vengono dotati di uccellini di carta su cui scrivere il proprio pensiero/tweet che può essere una sintesi, una riattualizzazione, una breve citazione e via dicendo. La maestra e io provvediamo poi a trasferire il tweet di carta su Twitter.
Quando fanno le menzioni (per esempio a @GiRodari) e questo risponde in tempo reale, per loro è un’emozione indescrivibile. Tengo sempre aperto in tempo reale il feed dei tweet in modo da poterne estrarre qualcuno significativo e, se ci scappa una mention alla classe, è euforia!
Quale aspetto della riscrittura sta entusiasmando maggiormente i bambini e quale li appassiona meno?
Al momento posso solo scrivere di vivo entusiasmo, partecipazione e di… “Francesca, quando torni a cinguettare con noi?”
Francesca Campagna (@fra_vola) – Laureata in Scienze Politiche con indirizzo sociologico, ha diretto per 15 anni l’Hotel Cernia all’Isola d’Elba, coltivando la passione per un’accoglienza creativa e interattiva. Dallo scorso novembre si dedica esclusivamente a tematiche social: membro senior del social media team incaricato della promozione della destinazione turistica “Isola d’Elba” dalla Gestione Associata del turismo elbano, è docente di storytelling turistico presso il Cescot (Centro di Formazione della Confartigianato) e per professionisti vari.