#ingredientesegretoD – Anna Banti

Anna Banti, Artemisia

Il dialogo segreto fra Anna Banti e la pittrice del Seicento Artemisia Gentileschi: due donne forti, entrambe in lotta con la condizione femminile del loro tempo. Una complicità spirituale e letteraria.

Questo risveglio di Artemisia è anche il mio risveglio. Son scadute le franchigie della guerra, quelle libertà dello straordinario che ognuno si sentiva concesse; ogni morto riposa nella sua tomba definitiva. L’ostinazione di Artemisia a farsi ricordare, la mia ostinazione a ricordarla capricciosamente, a sobbalzi commossi, sta diventando un gioco e forse un gioco crudele. M’ha tradito l’urgenza con cui la vedevo, proprio la vedevo, aspettarsi da me, dopo il rimpianto d’averla perdura, e la trepidazione d’averla ritrovata così viva, quel flutto inesauribile di speranza tenace di chi continua a curare un incurabile. M’ero avvezzata, contraddicendola e persino canzonandola un poco, a collocarla nel nostro tempo, a sentirla alle mie spalle, presente. Ero sicura di esserle comprensibile e necessaria. Le preparavo delle piccole sorprese, delle interpretazioni a rovescio di quel che la memoria della sua vita m’aveva suggerito: e mi pareva che lei ci pigliasse gusto, perduta per perduta. Solo oggi, ascoltando questo lamento probabile di una madre che è sta ben viva in una notte del milleseicentotrentacinque, a Napoli, una notte vera come quella che verrà fra due ore; solo oggi m’accorgo di averle mancato di rispetto e che il suo vagheggiato consenso è, da lungo tempo, un’assenza.