Raccontare un territorio è fondamentale per attirare visitatori: con i social network, il racconto si fa condivisione partecipata. Lo spiega Walter Manni dell’Azienda di Promozione Turismo dell’Emilia Romagna.
Il modo di comunicare e fruire i contenuti culturali sta cambiando e il digitale sta alla base di questa “rivoluzione copernicana” della tradizione del sapere. Come può il turismo adeguarsi per sfruttare le potenzialità di questo nuovo corso?
Turismo Emilia Romagna, insieme con la sua community, ha fin dall’inizio cercato la partecipazione e il coinvolgimento della Rete nel racconto quotidiano dell’Emilia Romagna. Crediamo infatti che una regione così grande e variegata possa essere raccontata solamente attraverso uno sguardo altrettanto grande e variegato: in questo senso il contributo giornaliero delle persone che ci seguono e sostengono è fondamentale per il nostro lavoro di promozione. Potremmo dire che i profili e gli account di Turismo ER nascono col preciso intento di sfruttare le potenzialità del Web in un senso che dia voce alle persone portando valore a luoghi ed esperienze e che risulti per questo interessante anche dal punto di vista del turista (termine, questo, che non ci piace molto: preferiamo ospite). Iniziative simili sono state portate avanti con i progetti BlogVille e #myER, che hanno coinvolto travel blogger internazionali nel racconto del territorio (BlogVille) e fotografi e community fotografiche su Instagram (#myER).
Ora lanciate [LetteraTER]: di cosa si tratta e come è organizzato?
[LetteraTER] è il tentativo di un nuovo approccio, condiviso e collettivo, a un testo letterario nell’ambito di Twitter e dei social network. L’intento dichiarato è quello di portare alla luce, in un contesto collettivo, quella rete di connessioni immaginarie, sensazioni e relazioni che il testo suggerisce a ognuno di noi e che possono aiutarci a ritrovare lo spessore storico-letterario di luoghi e ambienti altrimenti sconosciuti. [LetteraTER] è un racconto che va “on air” in determinati giorni della settimana, secondo un calendario definito: seguiamo la struttura dei capitoli del testo, raccontando un capitolo ogni 2/3 giorni nelle sue frasi e periodi più importanti, cercando il coinvolgimento della community nel raccontare e ampliare la storia originale con immagini, suoni, video e tutto ciò che il testo suggerisce ai nostri lettori.
Bassani, Brizzi, Tondelli, Guccini, Quilici: quali sono state le motivazioni che vi hanno portato a scegliere questa rosa di autori?
Inizialmente abbiamo chiesto alla nostra community di Twitter di segnalarci, tramite il nostro account @TurismoER, autori emiliano-romagnoli o che avessero ambientato le loro storie nella nostra regione. All’interno di questa lista abbiamo selezionato testi e autori che potessero più facilmente adattarsi al racconto via Twitter secondo criteri quali lunghezza dei capitoli, ritmo del testo o ambientazione della storia e l’abbiamo sottoposta ai followers di @TurismoER perché scegliessero i loro preferiti. Questo primo ciclo di selezione ha portato alla scelta di Rimini di Pier Vittorio Tondelli, che abbiamo iniziato a raccontare da giovedì 15 maggio.
Perché avete deciso di sperimentare questa nuova forma di comunicazione utilizzando il metodo elaborato da @TwLetteratura?
Il metodo di Tw Letteratura, da cui abbiamo preso spunto pur non seguendolo pedissequamente, ci è sembrato da subito un modo eccellente per muovere i primi passi nel mondo del racconto letterario via Twitter. Ci è sembrato quindi naturale, nel momento in cui abbiamo deciso di inaugurare questo nuovo filone, rivolgerci a chi aveva già percorso strade simili con ottimi risultati.
Quali obiettivi vi siete posti?
Gli obiettivi sono sostanzialmente due: ritrovare il valore letterario di alcuni luoghi della regione, che per noi significa ritrovarne un valore turistico nella misura in cui si riesce a caricare su uno spazio fisico un contenuto culturale, emotivo, storico o di costume, e lavorare con la community di @turismoER su un nuovo piano di condivisione. Se finora abbiamo chiesto loro di raccontarci la regione con i più svariati materiali che il Web mette a disposizione, adesso vorremmo lavorare su un tema e una traccia specifica: vorremmo mettere sotto pressione la famosa “Intelligenza Collettiva”, per vedere fino a che punto riusciamo a spingerci.
Un recente studio della Camera di Commercio di Monza, apparso su la Repubblica sabato 29 marzo, quantifica il brand letterario delle città legate a scrittori famosi. Così sappiamo che Recanati, città di Leopardi, vale circa un miliardo e mezzo di euro; Aci Trezza, patria di Giovanni Verga, più di 800 milioni; Casarsa della Delizia, paese natale della mamma di Pasolini, 91 milioni e Santo Stefano Belbo, luogo di nascita di Cesare Pavese, circa 65 milioni. Come può questo valore intangibile trasformarsi in indotto e sviluppo socio-economico?
Nella nostra esperienza se un luogo può caricarsi di contenuti che esulano dalla sua struttura puramente fisica, allora esso può desiderare di elevarsi a simbolo o feticcio di qualcos’altro. Un luogo letterario, come la Recanati di Leopardi, può divenire interessante per l’immaginario che vi viene spostato sopra. L’interesse turistico che ne deriva risulta dalla volontà e dal desiderio, da parte dei visitatori, di esperire in prima persona le sensazioni che il luogo è riuscito a comunicare tramite l’autore o l’opera. Quel preciso punto diviene allora un portale verso esperienze e percezioni non esperibili altrove, ritrovando la sua unicità.
Turismo ER (@turismoER) – È il nome sotto il quale è raggruppato il circuito di account social dell’Azienda di Promozione Turismo dell’Emilia Romagna. Walter Manni ne è il web editor e social media curator.