#2019 – Simone Martini

Simone Martini, La maestà – Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi – Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita.


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Sabato, 28 giugno 2014

LA MAESTA’

Simone Martini - La Maestà - Tw Letteratura

La Madonna in trono col Bambino è seduta su un grande trono gotico ispirato alle coeve oreficerie posto all’interno di un baldacchino sostenuto da santi e angeli e circondata dalla corte celeste. Ai suoi piedi, due angeli inginocchiati, Le offrono coppe colme di fiori e i quattro santi protettori di Siena: da sinistra Sant’ Ansano, San Savino, San Crescenzio, e San Vittore le raccomandano la salvezza della città. Tra gli altri santi sono riconoscibili: San Paolo e San Giovanni Evangelista; a destra San Giovanni Battista, l’Arcangelo Gabriele, San Pietro. Ancora dietro da sinistra sono raffigurati: Santa Maria Maddalena, Sant’Orsola; a destra: Santa Caterina d’Alessandria e Sant’Agnese, L’Arcangelo Raffaele. Tra le figure di Apostoli e Evangelisti si possono riconoscere a sinistra San Bartolomeo, San Matteo, San Giacomo il Minore; a destra: San Giacomo Maggiore, Sant’Andrea, San Simone. Poi ritornando a sinistra S. Filippo, S.Tommaso, San Mattia San Taddeo.

La Maestà è incorniciata da venti medaglioni con figure di Santi e Profeti a mezzo busto, separati l’uno dall’altro da preziosi decorazioni a racemi vegetali che racchiudono tondi in cui sono raffigurati alternativamente La balzana (Stemma di Siena), il Leone rampante (simbolo del Capitano del Popolo). Nella parte inferiore sono rappresentati i Quattro Padri della Chiesa e al centro una figura allegorica dalla doppia testa simboleggiante la Lex Vetus e la Lex Nova (Personificazione del Vecchio e il Nuovo Testamento) che sorregge due cartigli. Sotto di essa all’interno di un tondo si trova la riproduzione del sigillo con la Madonna in trono col Bambino, realizzato da Guccio di Mannaia, per i Nove, signori della città e committenti della Maestà stessa.

L’affresco realizzato nel 1315 fu oggetto di un nuovo intervento da parte di Simone Martini 1321.

[Scheda pubblicata su comune.siena.it. Approfondisci su Wikipedia].



Domenica, 29 giugno 2014

GUIDORICCIO DA FOGLIANO ALL’ASSEDIO DI MONTEMASSI

Simone Martini - Guidoriccio da Fogliano - Tw Letteratura

Nella Sala del Mappamondo di fronte alla Maestà di Simone Martini nella parte alta della parete appare la nobile figurazione rievocante La presa del castello di Montemassi in Maremma, da parte del capitano delle milizie senesi Guidoriccio da Fogliano, avvenuta nel 1328 come ricorda l’iscrizione della cornice sottostante : ANNO DOMINI MCCCXXVIII.

Il cavaliere incede vittorioso nella brulla campagna di Montemassi, avvolto in un mantello ricamato con le insegne araldiche della propria famiglia (una serie di losanghe da cui si dipartono foglie di vite stilizzate su fondo oro), visibili anche sulla gualdrappa del cavallo.

Alle spalle del capitano vi è un “battifolle”: una fortificazione fatta di legname, indispensabile negli assedi. Dal battifolle spunta un “trabocco” (una specie di catapulta fatta con fasci di pali flessibili) su cui gli assalitori caricavano delle grandi pietre che catapultavano verso gli assediati. Sulla destra vi è l’accampamento dell’esercito senese ben riconoscibile dalle insegne .

Il restauro del 1981 ha evidenziato il totale rifacimento della parte sinistra, con tutto il castello di Montemassi. In origine l’armatura e la gualdrappa del cavallo erano ricoperte da lamine d’argento oggi perdute, mentre ancora oggi sono visibili le stampinature eseguite sull’intonaco ancora fresco.

A partire dai primi anni ’80 del Novecento l’affresco si è trovato al centro di un serrato dibattito critico sulla paternità di Simone Martini.

[Scheda pubblicata su comune.siena.it. Approfondisci su Wikipedia.


Lunedì, 30 giugno 2014

ANNUNCIANZIONE TRA I SANTI ANSANO E MARGHERITA

Simone Martini - Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita

Questa splendida Annunciazione fu dipinta intorno al 1333 da Simone Martini e il cognato Lippo Menni per l’altare di Sant’Ansano nel Duomo di Siena. L’autografia dei due pittori è immortalata nella scritta latina in basso “SYMON MARTINI ET LIPPVS MEMMI DE SENIS ME PINXERVNT ANNO DOMINI MCCCXXXIII”.

L’opera viene considerata un assoluto capolavoro e uno dei massimi esempi della pittura gotica senese, caratterizzata dalla straordinaria raffinatezza della linea e del colore.

L’Arcangelo è appena atterrato davanti alla Vergine, come dimostrano le ali ancora spiegate e il mantello ancora svolazzante. La scena è quasi teatrale, come sottolinea il fumetto con il saluto dell’angelo. La Vergine si ritrae quasi sorpresa e spaventata dall’improvvisa apparizione. Questo suo movimento, così pudico ed elegante, contribuisce all’effetto di estrema raffinatezza dell’opera.

La tavola presenta il fondo oro, così legato alla tradizione e ancora molto richiesto per le raffigurazioni sacre. Gli artisti si attenevano quindi a quanto richiesto dai committenti, inserendo però dei dettagli che potevano rendere la composizione più realistica.

A tal proposito è interessante notare i dettagli della scena principale, come il pavimento in marmo, il mantello a scacchi dell’arcangelo, il vaso di gigli, il libro socchiuso di Maria e il suo trono, tutti elementi che suggeriscono una certa spazialità, altrimenti penalizzata dal fondo oro. Le vesti dei quattro personaggi dell’opera sono delineate da una linea sinuosa e decorativa tipicamente senese.

[Scheda pubblicata su uffizi.org. Approfondisci su Wikipedia.]

Il gioco di Tw Letteratura per #2019SI continua con il Palio
Da martedì I luglio a giovedì 3 luglio leggi, commenta e riscrivi le poesie di Eugenio Montale, Dina Cucini e Alda Merini dedicate al Palio di Siena.