di Mary Modica
Forse è questo il più bel video girato nella nostra città per farla conoscere a chi si appresta a recarsi a Milano e nelle città limitrofe in occasione dell’EXPO 2015.
A regalarci queste immagini meravigliose, epiche, in un certo senso è stato un drone. Non è un mezzo di spionaggio, non è di certo nemmeno un giocattolo o un innocuo aeroplano telecomandato. Ma cosa sono e a cosa servono allora questi droni? E soprattutto perché ultimamente se ne parla così tanto?
Al festival dell’innovazione promosso dalla rivista “Wired”, tra i numerosi interventi anche quello di Nicolas Lozito, 23enne appassionato di Ingegneria, che, insieme a Luciano Castro, presidente di Mediarkè, ha discusso delle concrete opportunità che consentono l’utilizzo di nuove tecnologie come appunto quelle dei droni, non solo quindi in ambito strettamente militare (unico campo in cui operavano fino a qualche anno fa), ma anche in quello civile.
In pochi, ma esaustivi punti Lozito, autore tra le’’e-book “La guerra dei droni” ha esposto le grandi potenzialità dei droni, che non solo consentono un’operatività semplice, precisa ed efficiente, ma dispensano chi li utilizza dall’investimento di grandi risorse umane ed economiche (un drone non richiede l’impiego di alcun pilota e non costa come un aereo o un elicottero):
Fotografia e documentazione visiva: un drone è “l’obiettivo sulla cupola di San Pietro” che può permettere la realizzazione di foto e riprese panoramiche dall’alto o in zone difficoltose da raggiungere.
Telemetria e analisi: un grande aiuto per il controllo nelle colture agricole, del territorio e dei fenomeni atmosferici, ma anche nella supervisione di cantieri edilizi.
Sicurezza e Sorveglianza: in caso di calamità naturali sarebbero un grande supporto per l’individuazione di superstiti o di danni che necessitano interventi immediati, oppure per coadiuvare le operazioni di sorveglianza di notte o in eventi particolarmente affollati come ad esempio l’attesa Expo 2015.
Anche Amazon aveva proposto l’utilizzo dei droni per effettuare spedizioni a distanze più o meno ravvicinate, un’ipotesi che però, considerando i numerosi e imprevedibili inconvenienti a cui può andare incontro un congegno telecomandato durante una spedizione (l’esaurimento della batteria dovuto all’impiego continuativo del motore e del GPS, le condizioni atmosferiche che possono compromettere i dispositivi e il pericolo che il robot possa precipitare in qualche centro abitato), è apparsa ai più troppo futuristica, difficile da realizzare concretamente e decisamente poco sicura.
E a proposito di sicurezza parla ancora Lozito: infatti in Italia, prima che in altri paesi, si è sentita l’esigenza di avere una regolamentazione per l’uso e il pilotaggio dei droni. L’ENAC (‘Ente nazionale per l’aviazione civile) ha provveduto a redigere un vero e proprio regolamento che dà precise indicazioni sui requisiti che occorrono per pilotare questi veivoli telecomandati: il pilota, infatti deve essere maggiorenne e deve possedere un attestato che ne certifica le competenze di volo civile o sportivo, il drone dovrà inoltre essere assicurato per la responsabilità civile. Una regolamentazione che apre un bivio incerto: o lo scoraggiamento dell’utilizzo dei droni e quindi un minore utilizzo da parte degli utenti, o la nascita di un mercato solido formato da veri e propri professionisti in grado di esportare prodotti di qualità.
Promotore dell’orgoglio italiano è anche Luciano Castro, presidente di Mediarkè, nonchè organizzatore della fiera dedicata al drone, la Roma Drone Expo & Show, in cui presenta le ultime novità e tecnologie in materia. Al Wired si limita a dare solo qualche anticipazione sui nuovi modelli in esposizione:
Predator: Con un’apertura alare di quasi 15 metri per un peso di 950 chili può essere pilotato a migliaia di chilometri di distanza. Ultimamente viene utilizzato per usi civili, in particolare per individuare i barconi in difficoltà a largo delle coste italiane, così da organizzare in maniera più efficace i soccorsi.
Strix C: Servono due persone per governare questo prototipo, che può essere lanciato a mano o catapultato in aria. È dotato di un trasmettitore piuttosto potente e invia all’operatore immagini ad alta definizione. Viene utilizzato soprattutto per lo spionaggio militare.
Asio La particolare conformazione di questo velivolo gli permette di rimanere sospeso in aria rimandando immagini di alta qualità. È stato proposto per la sorveglianza dal cielo a Milano durante Expo 2015.
Nimbus La sua struttura leggera che culmina con un pallone sospeso ne fa una macchina ideale per il monitoraggio di eventi con grande partecipazione di pubblico come ad esempio i grandi concerti. Pesa 42 chili e può raggiungere una velocità massima di 30 km/h.
Anteos Un quadricottero dell Aermatica è l’unico drone Apr di costruzione italiana certificato in Italia per volare. Ha quattro eliche, ma ne esistono prototipi fino a otto.
Guardian 2000 Primo drone “poliziotto” di Adpm, il cliente che l’ha scelto è Metronotte, e vorrebbe utilizzarlo per sorvegliare i campi di grande estensione che sono sensibili a furti, come ad esempio quello del rame, ma difficili da monitorare. Realizzato in polipropilene espanso ha un’apertura alare di 1,95 metri e pesa circa 1,8 chili.
Guarda le riprese di Pavia fatte con i droni!