L’Italia di Harold

Durante il Festival della Comunicazione di Camogli, dal 12 al 14 settembre, leggeremo e commenteremo su Twitter alcuni brani dal Childe Harold’s Pilgrimage di Lord Byron: il viaggio di un anglosassone disilluso attraverso la classicità in rovina e le malinconie del Mediterraneo. Un poema che parla all’Italia di oggi.

Southern Landscape with an Aqueduct and Waterfall ?1828 Joseph Mallord William Turner 1775-1851

Il Childe Harold’s Pilgrimage, poema in quattro canti di George Gordon Byron, fu pubblicato integralmente nel 1818 presso l’editore londinese John Murray. La prima edizione – comprensiva dei soli canti I e II – aveva visto la luce sei anni prima, nel 1812, sempre per i tipi di Murray, nonostante le perplessità dello stesso autore. Il successo dell’opera fu strepitoso e contribuì a conferire a Byron un enorme carisma, specie fra il pubblico femminile. Un secolo dopo Virginia Woolf protestò tutto il suo disprezzo per questo poeta che le sembrava solamente maschilista e piacione: “I can imagine the effect he had upon women – especially upon rather stupid or uneducated women, unable to stand up to him.” (A Writer’s Diary, 1953).

Il poema è una trasfigurazione dei viaggi che Byron intraprese realmente a partire dal 1809, prima in Portogallo e Spagna, poi nell’Egeo e infine in Italia. Un grand tour non privo di delusioni, come lo stesso Byron segnalava nelle sue lettere all’editore. Il Pellegrinaggio esprime la disillusione e i turbamenti di un intellettuale stretto fra la passione quasi religiosa dell’uomo romantico e il cinismo di chi osserva appassire i propri ideali. Ma il cammino di Harold attraverso il Mediterraneo è anche un percorso di ricerca e di purificazione spirituale, è l’incontro del poeta barbaro con la tradizione classica dell’antica Grecia e dell’Italia.

E proprio all’Italia è dedicato il canto IV, da cui abbiamo tratto i frammenti proposti per il nostro esercizio di riscrittura su Twitter. L’Italia, con il suo patrimonio fatto di vestigia monumentali, memoria letteraria, sapienza artistica e superbia paesaggistica, incarna agli occhi di Byron l’essenza stessa della classicità e della poesia. Ma il discorso del poeta inglese sull’Italia è tutt’altro che incline al pittoresco e all’oleografico. Byron coglie con lucidità il nesso fra peso della tradizione e rischio di un lento franare verso l’oblio. Un rischio che l’Italia continua a correre, apparentemente sottoposta alla zavorra del proprio formidabile patrimonio culturale e incapace di renderlo un fattore di innovazione.

Ecco perché, fra le altre cose, ci sembra che abbia senso rileggere i versi di Byron proprio oggi, nell’ambito di un contesto – quello del Festival di Camogli – in cui si parla di comunicazione, cultura e territorio. Questo il calendario di riscrittura che proponiamo per i tre giorni della manifestazione.

Data Brano Hashtag
Venerdì 12 settembre 2014 Dedica del canto IV a John Hobhouse #festivalcom14/Byron
Sabato 13 settembre 2014 Strofe XLII e XLIII del canto IV #festivalcom14/Byron
Domenica 14 settembre 2014 Strofe CLXXVIII, CLXXIX e CLXXX #festivalcom14/Byron

Come si gioca

Come sempre, per partecipare al nostro gioco di riscrittura online è sufficiente disporre di un account Twitter. Segui il calendario, leggi il testo del giorno e condividi i tuoi commenti sotto forma di tweet, associandoli all’hashtag #festivalcom14/Byron. Puoi riscrivere, parafrasare, variare, parodiare, interpretare lavorando sul testo originale inglese come sulla traduzione italiana: li pubblichiamo entrambi. In particolare, per quanto riguarda la versione italiana, ci siamo basati sull’edizione a cura di Aldo Ricci (Firenze, Sansoni, 1923). Del Pellegrinaggio esistono altre due importanti traduzioni nella nostra lingua. La prima, di pochi anni successiva alla morte di Byron, è quella di Giuseppe Gazzino, uscita a Genova nel 1836 (l’editore americano Kessinger Publishing ne ha realizzata una riproduzione anastatica nel 2010). La seconda compare nelle Opere complete di Byron, pubblicate in tre tomi e cinque volumi a Torino per Utet nel 1858. Per il testo originale inglese, invece, fa riferimento l’edizione della Oxford University Press (The poetical works of Lord Byron, Oxford, 1945).

Tweetbook e Litteratour

Il gioco non si esaurisce su Twitter ma continua su Tweetbook, la piattaforma che permette di collezionare i tweet migliori, impaginarli e di condividerli con la comunità sotto forma di libri digitali. Inoltre potrai mappare e condividere sul web i luoghi citati nei testi che leggeremo e commenteremo con #festivalcom14/Byron grazie all’app di Litteratour.

Iscriviti alla nostra newsletter: ti aggiorneremo sugli sviluppi dell’esperimento. Per qualsiasi approfondimento, scrivi un commento su questo post o invia una mail a info[at]twletteratura.org.