Durante il Festival della Comunicazione di Camogli, dal 12 al 14 settembre, leggeremo e commenteremo su Twitter alcuni brani dal Childe Harold’s Pilgrimage di Lord Byron: il viaggio di un anglosassone disilluso attraverso la classicità in rovina e le malinconie del Mediterraneo. Un poema che parla all’Italia di oggi.
Il Childe Harold’s Pilgrimage, poema in quattro canti di George Gordon Byron, fu pubblicato integralmente nel 1818 presso l’editore londinese John Murray. La prima edizione – comprensiva dei soli canti I e II – aveva visto la luce sei anni prima, nel 1812, sempre per i tipi di Murray, nonostante le perplessità dello stesso autore. Il successo dell’opera fu strepitoso e contribuì a conferire a Byron un enorme carisma, specie fra il pubblico femminile. Un secolo dopo Virginia Woolf protestò tutto il suo disprezzo per questo poeta che le sembrava solamente maschilista e piacione: “I can imagine the effect he had upon women – especially upon rather stupid or uneducated women, unable to stand up to him.” (A Writer’s Diary, 1953).
Il poema è una trasfigurazione dei viaggi che Byron intraprese realmente a partire dal 1809, prima in Portogallo e Spagna, poi nell’Egeo e infine in Italia. Un grand tour non privo di delusioni, come lo stesso Byron segnalava nelle sue lettere all’editore. Il Pellegrinaggio esprime la disillusione e i turbamenti di un intellettuale stretto fra la passione quasi religiosa dell’uomo romantico e il cinismo di chi osserva appassire i propri ideali. Ma il cammino di Harold attraverso il Mediterraneo è anche un percorso di ricerca e di purificazione spirituale, è l’incontro del poeta barbaro con la tradizione classica dell’antica Grecia e dell’Italia.
E proprio all’Italia è dedicato il canto IV, da cui abbiamo tratto i frammenti proposti per il nostro esercizio di riscrittura su Twitter. L’Italia, con il suo patrimonio fatto di vestigia monumentali, memoria letteraria, sapienza artistica e superbia paesaggistica, incarna agli occhi di Byron l’essenza stessa della classicità e della poesia. Ma il discorso del poeta inglese sull’Italia è tutt’altro che incline al pittoresco e all’oleografico. Byron coglie con lucidità il nesso fra peso della tradizione e rischio di un lento franare verso l’oblio. Un rischio che l’Italia continua a correre, apparentemente sottoposta alla zavorra del proprio formidabile patrimonio culturale e incapace di renderlo un fattore di innovazione.
Ecco perché, fra le altre cose, ci sembra che abbia senso rileggere i versi di Byron proprio oggi, nell’ambito di un contesto – quello del Festival di Camogli – in cui si parla di comunicazione, cultura e territorio. Questo il calendario di riscrittura che proponiamo per i tre giorni della manifestazione.
Data | Brano | Hashtag |
Venerdì 12 settembre 2014 | Dedica del canto IV a John Hobhouse | #festivalcom14/Byron |
Sabato 13 settembre 2014 | Strofe XLII e XLIII del canto IV | #festivalcom14/Byron |
Domenica 14 settembre 2014 | Strofe CLXXVIII, CLXXIX e CLXXX | #festivalcom14/Byron |
Come si gioca
Come sempre, per partecipare al nostro gioco di riscrittura online è sufficiente disporre di un account Twitter. Segui il calendario, leggi il testo del giorno e condividi i tuoi commenti sotto forma di tweet, associandoli all’hashtag #festivalcom14/Byron. Puoi riscrivere, parafrasare, variare, parodiare, interpretare lavorando sul testo originale inglese come sulla traduzione italiana: li pubblichiamo entrambi. In particolare, per quanto riguarda la versione italiana, ci siamo basati sull’edizione a cura di Aldo Ricci (Firenze, Sansoni, 1923). Del Pellegrinaggio esistono altre due importanti traduzioni nella nostra lingua. La prima, di pochi anni successiva alla morte di Byron, è quella di Giuseppe Gazzino, uscita a Genova nel 1836 (l’editore americano Kessinger Publishing ne ha realizzata una riproduzione anastatica nel 2010). La seconda compare nelle Opere complete di Byron, pubblicate in tre tomi e cinque volumi a Torino per Utet nel 1858. Per il testo originale inglese, invece, fa riferimento l’edizione della Oxford University Press (The poetical works of Lord Byron, Oxford, 1945).
Tweetbook e Litteratour
Il gioco non si esaurisce su Twitter ma continua su Tweetbook, la piattaforma che permette di collezionare i tweet migliori, impaginarli e di condividerli con la comunità sotto forma di libri digitali. Inoltre potrai mappare e condividere sul web i luoghi citati nei testi che leggeremo e commenteremo con #festivalcom14/Byron grazie all’app di Litteratour.
Iscriviti alla nostra newsletter: ti aggiorneremo sugli sviluppi dell’esperimento. Per qualsiasi approfondimento, scrivi un commento su questo post o invia una mail a info[at]twletteratura.org.