“Il comune di Santa Venere non si legge in nessuna carta geografica”, scrive nel 1916 un Corrado Alvaro poco più che ventenne. È la prova generale di Gente in Aspromonte. Il 23 ottobre, al Tropea Festival, TwLetteratura proporrà in Calabria un nuovo laboratorio per le scuole: la letteratura come strada verso il paese che non c’è.
Immaginatevi Corrado Alvaro, ventenne, rientrato forzosamente dal Carso per le ferite riportate al fronte, convalescente in un ospedale militare. È il 1916, e il grande scrittore calabrese lavora al racconto Un Paese, inseguendo un’idea già accarezzata al liceo. Il testo contiene, in nuce, tutti i temi che troveremo poi sviluppati nel capolavoro della maturità, Gente in Aspromonte. A distanza di quasi un secolo possiamo finalmente leggere questo testo giovanile, pieno di forza e ispirazione, per iniziativa di Donzelli, che lo pubblica in volume insieme ad altri materiali risalenti al Fondo Lico. Il progetto editoriale è stato promosso dal Sistema Bibliotecario Territoriale Vibonese e dall’Università della Calabria.
Quale occasione migliore per invitare gli studenti calabresi, nell’ambito del Tropea Festival Leggere&Scrivere, alla lettura di Corrado Alvaro? Il 23 ottobre saremo a Vibo Valentia (Palazzo Gagliardi, ore 10) per svolgere un esercizio di “riscrittura” proprio a partire dall’incipit di Un Paese. Leggeremo insieme il testo di Alvaro e condivideremo le nostre analisi, riflessioni ed emozioni sotto forma di tweet: composizioni di 140 caratteri, secondo il metodo TwLetteratura. Con noi ci sarà Josephine Condemi che, insieme a Paola Bottero, tanta parte ha avuto nella diffusione di TwLetteratura in Calabria (si veda l’operazione Invisibili/Sud). Lo scorso anno gli studenti del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria sono stati fra i protagonisti del progetto #TwSposi, al quale hanno contribuito anche con operazioni originali, come – insieme alla scuola media di Gioiosa Marea (Me) – la rilettura dell’Addio ai monti in chiave contemporanea per parlare dell’emigrazione dal Sud Italia.
La puntata di Ossi di Seppia, a cura di Paola Bottero e Marisa Larosa, dedicata a #TwSposi e andata in onda il 10 febbraio scorso su Radio Touring 104.
A Vibo Valentia, partendo dalla lettura di Alvaro, vogliamo riprendere un tema a noi caro: il testo letterario come riserva di senso di un luogo, territorio o paese, come mappa sospesa fra il paese vissuto e quello ipotizzabile. È la metafora calviniana della città invisibile, che dà corpo ai nostri incubi e, al tempo stesso, alle nostre utopie. Il Paese di Corrado Alvaro – che scriviamo con la maiuscola, perché ci appare come il buco nero dell’identità – è sempre sospeso fra sentimento della lontananza, desiderio di fuga e struggimento per un ritorno impossibile. È il Paese che si conosce solo in quel luogo – per dirla con lo stesso Alvaro – “ove non mena nessuna strada”.