Dopo #TwSposi/Meta, da Reggio Calabria una nuova scommessa: riscrivere #TwPinocchio in continuità didattica attraverso dei laboratori peer-to-peer.
* di Josephine Condemi.
@PinocchioWired è il percorso che 18 classi reggine (tra elementari, medie e superiori) stanno seguendo nella riscrittura di #TwPinocchio. Dopo l’esperienza di #TwSposi/Meta, lo sforzo è stato ancora quello di trovare una chiave che fosse stimolante sia dal punto di vista letterario sia da quello tecnologico. ‘Wire’ è, dall’inglese, ‘filo metallico’, come il filo che si usava per legare dall’alto le marionette o i burattini. Ci stiamo quindi chiedendo: quali sono i fili che ci legano? E quelli che ci dividono? Libertà è tagliare tutti i fili, oppure no?
Data la natura dell’esperimento, stiamo giocando anche sul significato di wired, ‘cablato’, il contrario di wireless. Burattino con i fili, o, per dirla con Bennato, senza fili? I capitoli che abbiamo scelto di riscrivere (1, 2, 9, 22, 31, 35, 36) seguono un po’ questo filo (sic!) conduttore.
La grande scommessa di quest’anno è far funzionare una rete inter-istituto: l’esperienza del Liceo Scientifico L. Da Vinci, prima scuola in Calabria ad adottare il metodo TwLetteratura, è stata raccolta dall’Istituto Comprensivo Falcomatà-Archi che ha coinvolto anche l’Istituto Comprensivo San Sperato-Cardeto promuovendo il protocollo d’intesa “Kaleidoscopio”. PinocchioWired è quindi anche un processo di apprendimento peer-to-peer, in cui i ragazzi più grandi si scambiano con i “piccoli” le impressioni sul romanzo.
Le scuole e le classi di @PinocchioWired
Scuole | Classi | Account Twitter | Insegnanti |
IC Falcomatà-Archi | III A, B, C, D plesso S. Caterina | @3s_caterinarc | Teresa Cambareri, Concetta Mammoliti, Ottavia Miggiano, Angela Serrao |
IC Falcomatà-Archi | IV plesso S. brunello | @4sbrunelloRC | Daniela Triglia, Ernesta Di Stefano |
IC Falcomatà-Archi | IV plesso Archi | @4AArchiRC | Maria Pansera |
IC Falcomatà-Archi | V C plesso S. Caterina | @5c_sCaterinaRC | Felicia Gioffré | IC Falcomatà-Archi | V A e B plesso Archi | @5a5bArchiRC | Concetta Marra, Giuliana Neri | IC Falcomatà-Archi | 3A Media plesso Archi | @3AMediaArchiRC | Marilisa Petrai |
IC Falcomatà-Archi | 1 A, B, D Media plesso Pirandello | @1epirandellorc | Paola Bertone, Mariabrigida Malavenda, Marinella Pizzimenti, Maria Priolo |
IC Falcomatà-Archi | 3D media plesso Pirandello | @3dpirandellorc | Maria Priolo |
IC “San Sperato-Cardeto” | 1a Media plesso Cannavò | @1ACannavoRC | Antonella Ramondini |
IC “San Sperato-Cardeto” | 2a Media plesso Cannavò | @2ACannavoRC | Antonella Ramondini |
Liceo Scientifico Statale “L. Da Vinci” | 3P | @3pLsvinci | Mafalda Pollidori |
Liceo Scientifico Statale “L. Da Vinci” | 3R | @Vinci3r | Mila Lucisano |
Come funziona in concreto?
Immaginate una stanza, un’aula grande piena di ragazzi e bambini che a gruppi discutono di Pinocchio! Più nel dettaglio: abbiamo stilato e concordato con le dirigenti e le docenti un calendario di laboratori inter-istituto in concomitanza di ogni capitolo in cui i ragazzi guidano la riscrittura a livello nazionale.
Calendario Laboratori
– Capitolo 1- 11 novembre, Da Vinci, h8/11
– Capitolo 2- 12 novembre, Da Vinci, h8/10
– Capitolo 9- 26 novembre, Pirandello, h15/17
– Capitolo 22 – 11 dicembre, Cannavo, h15/17
– Capitolo 31 – 9 gennaio, S. Caterina, h15/17
– Capitolo 35 – 17 gennaio, Klearchos, h15/17
– Capitolo 36 – 20 gennaio, Da Vinci, h 8/10
Sono dei laboratori itineranti: abbiamo scelto di ruotare nei diversi plessi per aumentare la sinergia e la reciprocità nell’accoglienza. Non sempre nella stessa scuola, quindi. Una volta arrivati nella sede stabilita (possibilmente un’aula magna) i ragazzi partecipanti si dividono in 3-4 gruppi numericamente omogenei più possibile (e incrociati, mai tutta una classe nello stesso gruppo, ogni gruppo deve avere una rappresentanza di ogni classe e istituto). Gli alunni delle superiori scelgono se interagire in prima linea con i bimbi o twittare in tempo reale ciò che succede. Sono loro i “tutor” e i facilitatori dei gruppi: le docenti, sempre presenti, fungono da supporto ma cercano di non intervenire nel dibattito. I lab sono pensati come dei momenti di scambio e di approfondimento rispetto a quello che avviene in classe: non sostituiscono, anzi supportano l’attività didattica “convenzionale” che continua tra un lab e l’altro, con le insegnanti che gestiscono gli account di classe e ricevono i tweet inviati dai bambini su carta e dai ragazzi delle medie via Whatsapp.
Com’è stato declinato dalle diverse classi?
Le insegnanti hanno un ruolo fondamentale nel contestualizzare il percorso a seconda delle esigenze degli alunni: se per le superiori e le medie è il tema delle regole il più gettonato, alle elementari regge ancora la magia della favola, resa elettrizzante dall’incontro con e dall’attenzione ottenuta dai ‘grandi’. Viceversa i ragazzi con un semplice gioco di ruolo imparano a trovare le parole giuste, a domandare e raccontarsi, rimanendo stupiti dell’intelligenza vivace e della memoria dei ‘piccoli’. Nello specifico: c’è chi si è dedicato agli acrostici, chi ai disegni, chi alle filastrocche, chi alle rime baciate, chi ha voluto linkare una canzone.
Un percorso di innovazione sociale?
Non so se possa definirsi tale. Di sicuro, mettere insieme tre istituti per un percorso inedito non è facile. Però sta succedendo. E mi piace vedere il cambiamento nelle piccole cose: la maestra che prima di andare in pensione ci vuole provare, a smanettare, e ci riesce; la prof che all’inizio non aveva la mail e adesso va su Twitter (quasi) tranquillamente, senza più l’aiuto degli alunni; i bambini che si entusiasmano e ripetono quasi a memoria il libro; i ragazzi che se lo son fatti regalare; lo stupore da parte di alcuni nello scoprire quartieri della città che non conoscevano. La collaborazione con Gioiosa Marea (Me), riproposta anche quest’anno dopo la fantastica esperienza di #TwSposi/Addio.
È ancora presto per tracciare un bilancio definitivo ma sono sicura che ognuno dei partecipanti a #TwPinocchio/Wired ricorderà quest’esperienza (e il testo di Collodi) pensandosi in relazione a (un luogo, un volto, un’immagine, un suono, un profumo). È già qualcosa.
Josephine Condemi (@JCondemi) – E’ nata e vive a Reggio Calabria, ha studiato a Messina. Giornalista, scrive (anche) per Nòva24. Appassionata di glocal ed epistemologia della complessità, legge, soprattutto, incrocia reti on e offline e si interroga sulla direzione dello sguardo (josephinecondemi.wordpress.com).