Calembour Design, selezionata con TwLetteratura per il bando di Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo, progetta giocattoli “seri”. Perché il gioco è l’attività più importante dei bambini.
Avete messo al centro della vostra startup giocattoli ad alto valore pedagogico e culturale, Come mai? Da cosa nasce questa preoccupazione all’educare giocando?
Anche se può sembrare strano il gioco è l’attività più seria che svolgono i bambini, è il modo attraverso il quale esperiscono il mondo, è la palestra per allenarsi ad affrontare le sfide quotidiane. L’oggetto “gioco” ha un valore fondamentale: a livello estetico, educativo, artistico e produttivo nasconde in sé e racconta dimensioni diverse, una visione del mondo e del bambino.
I nostri giochi sono anche la storia di artigiani, materiali, Paesi vicini e lontani. Ogni gioco è una citazione di qualcosa di bello, qualcosa capace di nutrire l’immaginazione del bambino: da Bruno Munari a Pinocchio, da Pablo Picasso a Gianni Rodari. I giochi devono essere “semi” nelle mani dei bambini, strumenti che diventano Gioco solo attraverso la relazione con l’immaginazione del giocatore. Per questo nel progettare e realizzare giocattoli pensiamo che sia fondamentale la capacità di fornire gli strumenti migliori per far vivere un’esperienza positiva e stimolante.
Nella vostra presentazione sul sito di Fondazione Cariplo scrivete: “Il progetto si propone l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di giocattoli ad alto valore pedagogico e culturale per valorizzare le collezioni e i patrimoni culturali e ambientali italiani. I giochi costruiscono una relazione stabile con i bambini e le famiglie rinforzando l’immagine del museo come luogo in cui apprendere piacevolmente. Le istituzioni culturali potranno beneficiare di giochi per intercettare gusti e necessità dei bambini offrendo loro contenuti culturali rivisitati, potenzialmente in grado di garantire anche un ritorno economico per l’istituzione”. Quanto è stato importante, per questo obiettivo, il digitale?
I bambini di oggi vengono avvicinati troppo presto alle tecnologie digitali. Esse offrono interessanti opportunità, ma molto spesso non sono un veicolo capace di generare le modalità di gioco, apprendimento e socializzazione, o di stimolare la creatività e la fantasia, tipiche del giocattolo reale. Il gioco è sin dalla prima infanzia un modo di toccare il mondo, osservarlo, testarlo, fargli domande con le proprie mani. Preferiamo che la componente digitale accompagni il giocattolo fisico senza sostituirlo: ad esempio ad alcuni dei giochi progettati con Italiantoy abbiamo abbinato degli eBook o delle app capaci di aumentarne la giocabilità.
Tuttavia il digitale e le sue nuove frontiere aprono opportunità interessanti per chi progetta giocattoli: pensiamo solo al mondo della stampa 3D e alle opportunità che offre per la prototipazione e la customizzazione dei giochi. Sono opportunità a cui Calembour Design non è indifferente e con le quali siamo già entrati in contatto.
Ci siamo conosciuti durante il progetto di Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo: qual è stato l’apporto più importante di questa esperienza? Quali competenze che prima non avevate avete sviluppato?
Siamo arrivate ad IC con all’attivo un primo catalogo di giochi progettato con Italiantoy che alla Fiera internazionale del giocattolo di Norimberga avevano suscitato grande interesse e diversi apprezzamenti tra gli addetti al settore. Eravamo consapevoli di essere sulla strada giusta, ma non avevamo mai analizzato la nostra idea dal punto di vista imprenditoriale. Il percorso d’incubazione fatto con Avanzi e Make a Cube ci ha dato la possibilità di analizzare e mettere in luce i nostri punti di forza e di debolezza. In questo modo siamo riuscite a definire meglio il nostro progetto partendo dalle nostre idee e creando i presupposti per fare di Calembour Design un’impresa economicamente sostenibile.
Quali sono i vostri progetti nel futuro più immediato? Quali i vostri concreti prossimi passi?
Al momento stiamo lavorando sul posizionamento come realtà culturale affidabile e autorevole: al convegno “Quando i musei giocano” (6 Marzo, Bologna) è stato realizzato un laboratorio di progettazione di giocattoli per musei ed è stata presenta la ricerca su musei e giochi realizzata da Calembour Design. Molto presto verrà lanciato anche un blog che tratterà il mondo dei bambini e del design. Abbiamo anche in cantiere due collaborazioni con musei, ma che per ora rimangono top secret!
Calembour Design (@calembourdesign) – Nata sui banchi del POLI.Design dal corso internazionale sul Design for Kids & Toys e sostenuta dal Bando di Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo, Calembour Design è la prima cooperativa di toy designer specializzata a livello europeo. All’interno del team sono presenti diverse peculiarità nell’ambito del design e della pedagogia che ci permettono di progettare e realizzare giochi, spazi e servizi ad alto valore pedagogico e culturale per bambini. Le sue tre fondatrici sono Alessandra Falconi, Marta Garaventa ed Emanuela Stocco e il suo sito Internet è www.calembourdesign.it.