Riscriviamo in digitale

TwLetteratura è stata selezionata per il bando di Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo 2014: i nostri tre fondatori Pierluigi, Paolo e Edoardo ci spiegano perché.

Paolo-Costa-Pierluigi-Vaccaneo-Edoardo-Montenegro

Nella vostra presentazione sul sito di Fondazione Cariplo avete scritto: “Con il Metodo TwLetteratura proponiamo un nuovo modello di divulgazione dei contenuti culturali sfruttando le potenzialità dei network sociali e della letteratura”. È vero che lo fate solo perché a scuola eravate asini come Pinocchio e quindi le “vedute tradizionali” vi stanno strette?

Pierluigi: È vero, in un certo periodo della mia vita ho avuto un rapporto conflittuale con la scuola, soprattutto negli anni delicati dell’adolescenza e del liceo: era come se costruissi metaforici aeroplanini di carta con i quali fuggire da quella che consideravo essere una gabbia dorata della conoscenza. Poi un insegnante stravolse completamente l’approccio cui eravamo sottoposti e dunque il mio rapporto con l’apprendimento e la didattica. Da allora tutto cambiò e grazie a quel viaggio all’inferno, da cui risorsi brillantemente, compresi il ruolo della scuola: mettersi in ascolto, dare nuove opportunità e accendere la passione, quel fuoco che tutti noi custodiamo e a quella età deve essere attizzato e non represso. Con la riscrittura dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni (#TwSposi) e quella delle Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (#TwPinocchio, che ha coinvolto circa 4500 ragazzi) abbiamo cercato di proporre un nuovo approccio alla letteratura, utilizzando una dinamica coerente con i contemporanei modelli di comunicazione. Il risultato è stato un grande coinvolgimento dei ragazzi, la soddisfazione degli insegnanti che sono riusciti a far leggere Manzoni e lo stupore dei genitori increduli nel trovare i loro figli non davanti alla playstation ma con in mano un libro e uno smartphone, intenti a leggere e riassumere in tweet quello che stavano leggendo. Questa è la TwLetteratura.

Paolo: Falso. A scuola eccellevo. E questo, semmai, mi stava stretto.

Edoardo: Io credo di farlo perché a scuola ho imparato che leggere non è questione né di essere asini né di essere secchioni (purtroppo ero tra questi): anzi, il mio impegno in TwLetteratura dipende proprio dal fatto che a un certo punto ho smesso di cercar di convincere i baroni universitari che il sapere appartiene soltanto a loro.

Che cosa significa riscrivere con Twitter? Cosa aggiunge a quello che già esiste? E cosa crea di nuovo?

Pierluigi: Non si crea nulla di nuovo ma si recupera qualcosa che esiste già: un libro, un dipinto, un’opera d’arte, un territorio, un contenuto culturale, una racconto, una storia. Tutto quello che abbiamo davanti agli occhi può essere letto e quindi riavvicinato attraverso le nostre sperimentazioni. Fare tutto questo utilizzando Twitter o la nostra piattaforma (a breve rilasceremo la versione Beta) significa farlo con un gioco e quindi divertendosi. La caratteristica di quello che oggi chiamiamo Metodo TwLetteratura è quella di potersi facilmente applicare a qualsiasi campo di diffusione del sapere: non solo didattica ma anche promozione territoriale e comunicazione istituzionale in genere.

Paolo: Riscrivere significa leggere. È un atto creativo perché fa i conti con un vincolo straordinario: la brevità imposta dal mezzo. I 140 caratteri sono una limitazione che stimola la libertà. E tuttavia, essendo un modo di leggere, riscrivere con Twitter è “libertà vigilata”. Le letture, infatti, non sono tutte ammissibili: non si può far dire al testo ciò che si vuole; si deve fargli dire ciò che esso cela.

Edoardo: Commentare un testo su Twitter mentre lo si legge non significa riscrivere, ma – appunto – commentarlo. A quanto esiste non aggiunge nulla, perché il testo ha una sua immutabile integrità, ma persegue due risultati: fa comprendere maggiormente il testo e crea un legame emotivo e razionale fra le persone che lo leggono insieme.

Quale dei vostri progetti ti ha entusiasmato di più e perché?

Pierluigi: Con la riscrittura dei Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese (#Leucò) è nata la nostra comunità e la consapevolezza di aver inventato qualcosa di buono per la letteratura. Con Le città invisibili di Italo Calvino (#Invisibili) abbiamo sperimentato un’ulteriore traduzione dei contenuti prodotti allestendo assieme ad Alessandro Armando, Francesca Ballarini e Elena Nuozzi una mostra che ha dato concretezza al gioco online. Con Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (#TwPinocchio) abbiamo coinvolto studenti dalle elementari alle superiori che per più di due mesi si sono incontrati online e attorno ad un testo, interpretandolo sempre diversamente. I workshop su #TwPinocchio che abbiamo organizzato, ad esempio nelle scuole elementari di Viareggio e Cagliari, ci hanno dimostrato la grande energia dei ragazzi, la loro curiosità, il loro bisogno di essere stimolati, coinvolti e resi partecipi del processo di conoscenza. Infine, la cosa più bella della TwLetteratura è che ogni giorno siamo noi ad imparare e lo facciamo assieme alla nostra appassionata comunità.

Paolo: Ho amato tutti i nostri progetti, per ragioni diverse: le riscritture di Pavese perché hanno dato vita alla
comunità; quella delle Città invisibili di Calvino per la sua intensità poetica; quelle di Manzoni e Collodi perché ci hanno permesso di sfondare nelle scuole. Ma il progetto che mi entusiasma di più e quello che lanceremo domani. Perché la nostra avventura è appena cominciata.

Edoardo: In twitteratura, come in amore, è difficile dimenticare la prima volta: il progetto che mi ha entusiasmato di più è stato #TweetQueneau, perché con gli Esercizi di stile è cominciato il nostro gioco e lì sono nati i legami da cui è nata TwLetteratura. E poi perché Queneau, insieme a Calvino, è la fonte che ha ispirato questo esperimento: senza punti cardinali, infatti, rischieremmo di perderci.

Logo @TwLetteraturaTwLetteratura (@TwLetteratura) – L’associazione culturale TwLetteratura è stata fondata da Pierluigi Vaccaneo, Edoardo Montenegro e Paolo Costa ed è attiva dal 2012 con lo scopo di avvicinare i cittadini alla cultura tramite Twitter. Per farlo, propone progetti culturali di riscrittura su Twitter di testi letterari, opere d’arte pittoriche, territori. Nel 2014 è stata selezionata dalla Fondazione Cariplo come una startup di innovazione culturale.