MeetMuseum, selezionata con TwLetteratura per il bando di Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo, è una startup che fa incontrare aziende e luoghi culturali per realizzare progetti sostenibili e di spessore.

Avete messo al centro della vostra startup i luoghi della cultura (musei, palazzi storici, mostre) perché siano valorizzati dalle aziende per meeting o altri incontri. Come mai? Che cosa aggiungerebbe una location di questo tipo e quali aziende dovrebbero ritenerla importante?
La nostra storia lavorativa nasce e sviluppa all’interno del settore culturale, dove la cooperazione fra ente pubblico e privati ha col tempo seguito nuovi percorsi. Negli ultimi anni è sempre più frequente che un’azienda cerchi di organizzare i suoi eventi in un luogo legato all’arte, alla cultura, al bello in generale. Tuttavia abbiamo notato che spesso impresa e “museo” hanno difficoltà a parlare una lingua comune, oppure ci sono piccole realtà che non riescono a gestire questi rapporti per mancanza di personale o di capacità di marketing o di relazioni. Noi vogliamo essere un punto di incontro, ma anche uno spazio di progettualità comune che metta in connessione i luoghi della nostra cultura con le imprese, non perché diventino la graziosa cornice di una riunione aziendale, bensì un luogo in cui l’azienda possa promuoversi e nel contempo ricevere degli stimoli visivi, intellettuali, estetici o rendere un meeting di lavoro un momento unico per i suoi ospiti. I benefici sono per entrambi: da un lato l’istituzione entra in contatto con il mondo delle imprese, dall’altro forniamo tutti gli elementi affinché questo possa trarne un arricchimento e nel contempo possa presentare la propria originalità attraverso uno dei tanti tesori della nostra tradizione.
Nella vostra presentazione sul sito di Fondazione Cariplo scrivete: “Partendo da una schedatura delle potenzialità di ciascun bene culturale si vuole fare in modo che le aziende utilizzino i luoghi della cultura non come semplici quinte ma ne sfruttino la ricchezza e le competenze come se fossero centri di ricerca e sviluppo a loro disposizione”. Quanto è stato importante, per questo obiettivo, il digitale?
Attualmente stiamo sviluppando un progetto pilota in Tremezzina, nel centro lago di Como, dove stiamo dotando il territorio e una serie di importanti istituzioni museali (Villa Carlotta, Villa Balbianello, Isola Comacina, Sacro Monte) di una videoguida in grado di offrire approfondimenti culturali e turistici attraverso appunto una tecnologia digitale ancora poco conosciuta in Italia, ma già in uso in alcuni dei musei più importanti del mondo. Francamente, per mentalità, riteniamo che le nuove tecnologie debbano essere degli strumenti messi a servizio della cultura e non un fine. Non ci interessa la tecnologia senz’anima che il prossimo anno sarà obsoleta, ci interessa invece offrire a quelli che riteniamo contenuti importanti un supporto che ne faciliti la fruizione e conoscenza.
Ci siamo conosciuti durante il progetto di Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo: qual è stato l’apporto più importante di questa esperienza? Quali competenze che prima non avevate avete sviluppato?
Il progetto IC ci ha offerto la possibilità di organizzarci in un’impresa che da tempo immaginavamo ma che ora concretamente è una realtà. In un Paese in cui la burocrazia uccide le aziende da anni sul mercato, operazioni come queste sono di grande importanza e diremmo “speranza”. Adesso sappiamo che mettere insieme competenze diverse, come abbiamo fatto nei mesi del corso – non solo coi relatori o i tutor, ma con gli altri gruppi – si chiama cross pollination e che un biglietto da visita è un ottimo tach point, nel frattempo abbiamo imparato per induzione forzata il motto “stay hungry, stay foolish” di Steve Jobs a furia di averlo visto proiettato dai relatori. Al di là degli scherzi, potersi confrontare con altri professionisti su temi fiscali, organizzativi, culturali – per dirne alcuni – ha sicuramente permesso di riflettere sul tipo di costruzione imprenditoriale che avevamo in mente.
Quali sono i vostri progetti nel futuro più immediato? Quali i vostri concreti prossimi passi?
Nell’immediato vorremmo terminare la lunga catalogazione che stiamo conducendo dei luoghi museali. Dobbiamo integrare il sito Internet aperto dopo la nostra costituzione col database degli spazi museali e promuoverlo con le aziende. Nel frattempo stiamo seguendo anche progetti collaterali alla nostra missione e quindi diventa fondamentale costruire una struttura aziendale solida ma snella, in grado di farci arrivare sani e salvi non solo al primo anno di vita, ma al centesimo.
MeetMuseum srl impresa sociale(@meetmuseum) – Nasce dalla prima edizione del Progetto IC – Innovazione Culturale della Fondazione Cariplo in collaborazione con Regione Lombardia. È la prima startup italiana che parla il linguaggio delle imprese e dei musei, mettendoli in relazione per concretizzare progetti innovativi, sostenibili e di elevato valore culturale. I suoi fondatori Flavio Arensi e Francesco Mandressi operano da anni nel settore delle mostre pubbliche, nel campo dell’editoria d’arte e della organizzazione eventi. Il suo sito Internet è www.meetmuseum.com.