Si è appena concluso #TwAlice, il progetto di riscrittura di Alice nel paese delle meraviglie che la maestra Paola Mattioli ha ideato e condotto. Tracciamo con lei un bilancio.
Sei passata dall’altra parte della barricata, da riscrittrice a organizzatrice: come hai vissuto questo passaggio? Qual è stato il momento più bello, in questi mesi?
L’avventura di #TwAlice è durata solo un mese perché partita quasi a fine anno scolastico, quindi con un calendario anche molto impegnativo per maestre e bambini, ma è andata benissimo. Innanzitutto non pensavo che avrebbe riscosso tanto successo, evidentemente il libro è un classico più che apprezzato da bambini e adulti e forse l’occasione del centocinquantesimo anniversario della prima edizione è stato il momento adatto per riscoprirlo.
Il momento più bello è stato l’avvio del gioco: rimanere sveglia fino a mezzanotte per vedere se il tweet del segnale orario programmato partiva sul serio e poi i tweet dei bambini, che hanno analizzato l’opera sotto ogni sfaccettatura grazie a delle maestre bravissime, le quali hanno ribaltato i loro piani integrando la riscrittura di Alice in più materie. Ma oltre i bambini, i principali destinatari di questo gioco, mi ha colpito la partecipazione di così tanti adulti: penso che questo sia un segnale forte, che dimostra come la TwLetteratura sia un mezzo idoneo perché tutti, adulti o bambini, si avvicinino alla lettura e possano riscoprire insieme grandi classici. Io, ad esempio, ho imparato tantissimo su Alice dalle analisi lette nei tweet che venivano postati.
Una delle caratteristiche che piacciono di più della twitteratura sono gli account dei personaggi: vuoi parlarci un po’ dei tuoi, a partire da @AliceAvventure? Come è andata, con loro?
Quando la mia classe (@secondeprimaria) ha partecipato a #TwPinocchio, era stata proprio l’interazione con i personaggi a rendere il gioco coinvolgente e ad affascinare tanto i bambini. Per questo motivo ho cercato di animare il gioco con i personaggi più importanti del libro, supportati da quelli minori incontrati di volta in volta nei singoli capitoli. Per realizzarli ho creato appositi account collegati al mio account principale, ho usato immagini tratte dall’edizione classica e non le più note Disney e ho letto più edizioni per trovare caratteristiche da presentare nella bio dei personaggi, proprio come fossero account di persone reali. La cosa più buffa era retwittare, dagli account degli altri personaggi, quello che scrivevo da un account: era un po’ come dire “se la suona e se la canta”, ma era necessario perché il gioco si animasse.
A livello partecipativo, quante scuole si sono iscritte? I tuoi alunni come hanno partecipato?
Non avendo fornito dei termini esatti per l’iscrizione, ma solo una mail di supporto, non sono in realtà riuscita a identificare il numero delle scuole partecipanti. Ho notato che molti account scolastici non seguivano il calendario di riscrittura, altri non twittavano ma retwittavano tweet altrui. Diciamo che le scuole più attive erano una decina, ma intorno a queste hanno ruotato classi meno assidue nella partecipazione o che non avevano dichiarato di partecipare al gioco.
La mia classe, una seconda primaria già abituata dallo scorso anno a scrivere su Twitter, ha risposto benissimo. Quello che gli è piaciuto di più è stata l’interazione con i personaggi: adorano quando rispondono e si sbellicano dalle risate quando si fanno beffa dei tweet che hanno postato. L’integrazione tra personaggi e bambini è fondamentale per coinvolgerli nel gioco e nel metodo della TwLetteratura.
Cosa non sapevi di Alice nel paese delle meraviglie che solo #TwAlice ti ha insegnato o fatto scoprire?
Non sapevo, o probabilmente da adulta ormai non ricordavo più, che Alice fosse esistita veramente; non sapevo che avesse i capelli neri a caschetto e non la folta chioma bionda del personaggio Disney; e forse non ho mai saputo che Lewis Carroll fosse lo pseudonimo di Charles Dodgson. Inoltre, nelle varie edizioni che ho consultato per prepararmi mi è piaciuto leggere dei giochi matematici, indovinelli, enigmi di cui Dodgson era appassionato e che mi affascinano molto.
Penso di essere pronta per proseguire a settembre con #oltrelospecchio perché i bambini mi hanno già rimproverato: “Maestra, ma Alice attraverso lo specchio quando lo leggiamo?”
Foto: Killy Ridols – Reading Alice’s (Creative Commons).
Paola Mattioli (@paoletta1009) – Maestra di una seconda primaria, gioca il jolly insegnando anche cinese alle classi di 5, 6 e 7 anni della scuola dove lavora, l’Istituto Marymount di Roma. Da una parte la appassionano le nuove tecnologie e i social, usa molto l’iPad come strumento didattico soprattutto per le lezioni di cinese e sogna di fare un corso di robotica per insegnanti (e intanto si aiuto con Scratch per capire il mondo computazionale=. Dall’altra ha un amore profondo per i libri, soprattutto gli albi illustrati per bambini, e ne fa abbondante uso nelle lezioni di italiano sperando di far crescere nei bambini l’amore per la lettura e per la TwLetteratura.
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