GiffoniHub: futuro digitale

GiffoniHub, la sezione del Giffoni Film Festival dedicata al digitale, ha ospitato un workshop di TwLetteratura. Abbiamo chiesto al suo fondatore Luca Tesauro di spiegarci perché è nato e a cosa servirà.

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Iniziamo dai fondamentali: che cos’è Giffoni Innovation Hub?

Giffoni Innovation Hub è un acceleratore di startup e di progetti legati al mondo dell’arte e della cultura. Si tratta di una “sezione” del brand Giffoni che – autonoma rispetto al Giffoni Film Festival – cura la parte dell’innovazione tecnologica attraverso le iniziative di Next Generation, parallele a quelle del festival. Se il festival si è sempre concentrato sul cinema, noi ci focalizziamo su progetti educativi per bambini e adolescenti, in Italia e all’estero, basati sull’utilizzo del digitale. Durante questa edizione del festival, per esempio, ne abbiamo accelerati due: Play for inclusion nasce dall’idea di tre ricercatrici, alle quali abbiamo affiancato un team di figure professionali (dal marketing al design) giovani (18-35 anni) perché sviluppassero Kibu, un videogioco educativo che sviluppa le funzioni cognitive dei bambini dai 5 agli 8 anni; Tinkidoo ha prototipato due giocattoli smart per educare i bambini al rispetto dell’ambiente e all’etica attraverso il digitale.

Più in generale, forniamo anche consulenze e servizi che aiutino a definire meglio la fisionomia imprenditoriale dei progetti, promuoviamo campagne di crowdfunding, workshop e laboratori focalizzati sull’educazione digitale.

Come è nato e da chi, Giffoni Innovation Hub? Che relazione ha con il festival?

Si tratta della stessa famiglia del festival, che rappresenta ormai un marchio con 45 anni di storia e molto amato, in Italia e all’estero: Giffoni Hub è “figlio” di Giffoni Film Festival, che può così sperimentare anche con l’innovazione digitale. Da sempre il festival lavora con la cultura usando il linguaggio del cinema, ma poiché i linguaggi in questi anni sono cambiati diamo spazio all’innovazione tecnologica cercando di mettere insieme persone, idee e associazioni in un grande network intorno al marchio Giffoni. Lo possiamo quindi considerare un hub nel suo significato di centro aggregativo e propulsore, un centro che – già attivo in ambito internazionele (dal Brasile al Qatar, dalla Macedonia agli USA) – attiri risorse anche da altre parti d’Italia.

Per quanto riguarda l’assetto societario, Giffoni Innovation Hub srl è di proprietà di quattro soci: Giffoni Media Service, Roberto Esposito di DeRev (una piattaforma per il crowdfunding), Orazio Maria Di Martino e io, che sono Presidente e Amministratore Delegato.

Un acceleratore di startup nel Mezzogiorno nasce anche per creare sviluppo economico e sociale: qual è stato il vostro impatto finora?

Il nostro lavoro si inserisce all’interno delle logiche di un ecosistema che, nonostante la crisi economica e tutto ciò che ne è conseguito, si sta muovendo molto anche nel Sud Italia, e che si basa sulla consapevolezza che i progetti culturali hanno un impatto sia economico che sociale. Naturalmente, perché i nostri progetti stiano in piedi sono necessari investimenti da parte di risorse pubbliche e private; per questo, durante l’edizione del festival appena conclusasi abbiamo incontrato i principali stakeholder finanziari del Mezzogiorno.

Per quanto riguarda l’impatto economico-sociale, nonché lavorativo, ti posso fare l’esempio del nostro Dream Team: abbiamo infatti selezionato, con una call for talents, 34 persone per inserirle nei due team di lavoro che hanno lavorato con Play for inclusion e Tinkidoo. L’obiettivo immediato è stato offrire loro un’esperienza formativa e professionale importante, all’interno di un contesto come quello del festival e del Giffoni Innovation Hub dove possono crearsi una rete di contatti; ma stiamo lavorando per trovare i fondi necessari a consentire, a queste persone, l’ingresso nel mondo del lavoro. In particolare, siamo molto interessati al mercato dei videogames e degli smart toys.

Che cosa sarà la Giffoni Multimedia Valley?

La Giffoni Multimedia Valley sarà il più grande polo per l’innovazione del Sud Italia e del Mediterraneo, un centro che graviterà attorno a tutto ciò che ha a che fare con la cultura, i new media, il cinema. Si tratta di un progetto finanziato da fondi europei per un totale di 38 milioni di euro, di cui 21 già stanziati e assegnati, per creare un grande spazio dedicato all’innovazione e agli eventi. Alle spalle della cittadella del cinema sorgerà una nuova struttura di 200 mila metri quadrati dove concentreremo tutte le attività di Giffoni Innovation Hub: l’accelerazione di imprese e startup, spazi per laboratori e workshop, ma anche per la produzione culturale. Ora che abbiamo gli spazi, siamo alla ricerca di contenuti: per questo, durante il festival abbiamo organizzato una tavola rotonda con i protagonisti della scena digitale italiana perché trovino a Giffoni spazi di condivisione e lavoro.
 
Luca Tesauro GiffoniLuca Tesauro – Napoletano di origini giffonesi, laureato in Lingue e Letterature Straniere con specializzazione in Linguistica, da bambino inizia a sognare con i cartoni animati giapponesi, i libri di fantascienza e i videogiochi. A 6 anni “smanetta” con il mitico Vic 20 (siamo nel 1980) e intuisce subito l’importanza della tecnologia nel mondo moderno. Dal 2004 torna a Giffoni Valle Piana, dove collabora all’ufficio comunicazione del GFF: dal 2007 al 2013 è Communication Manager e responsabile ufficio stampa, ma lavora con il team di Giffoni in altri settori, dai progetti internazionali all’innovazione sociale, dai new media al marketing. Nel 2011 pubblica il libro Ora muta, che descrive un incontro dell’io più intimo con l’infinito. Nel gennaio 2014 apre Giffoni Innovation Hub, il dipartimento di Giffoni Experience dedicato all’innovazione, e nel gennaio 2015 fonda Giffoni Innovation Hub srl. Da sempre è impegnato nella ricerca di nuove forme di business che, legando la finanza alla creatività, coinvolgano partner italiani e internazionali nei nuovi processi culturali che valorizzino le eccellenze giovanili e i talenti della Campania.
 
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