In occasione del festival “Sicilia dunque penso”, a Caltanissetta, più di cento studenti nisseni hanno partecipato a un laboratorio di lettura collettiva delle opere di Leonardo Sciascia con il metodo TwLetteratura.
Da giovedì I a domenica 4 ottobre, il capoluogo nisseno ha ospitato il festival Sicilia dunque penso, organizzato dal Comitato di Cultura Pubblica Librariamente e dal Comune di Caltanissetta. Quattro giorni per riflettere su una regione fatta di contrasti, opposizioni e contraddizioni. A partire dai suoi autori e da Leonardo Sciascia. Il programma dell’iniziativa, ricco di eventi, ha visto la partecipazione di Franco Battiato, Salvatore Nicosia, Massimo Onofri e Fabio Stassi.
Dopo aprile, in cui leggemmo Rosso di San Secondo con gli studenti siciliani, TwLetteratura è tornata a Caltanissetta per dedicare due giorni di letture a Leonardo Sciascia, venerdì 2 e sabato 3 ottobre: con l’hashtag #Nisseni più di cento studenti di scuole diverse hanno letto e commentato su Twitter e su carta alcuni brani da “Il mare colore del vino” e “A ciascuno il suo”. Due giorni durante i quali le pagine dell’autore di Racalmuto ci hanno fatto riscoprire un modo di raccontare scevro di retorica e contraddistinto da un esercizio irriducibile del libero arbitrio.
Come già avevano fatto lo scorso anno gli studenti dell’ITES Cezzi de Castro di Maglie (Lecce) con l’hashtag #unlibroalmese, lanciato dalla professoressa Elena Tamborrino (@ExLibris2012), gli studenti nisseni hanno interrogato i testi di Sciascia per commentarli con la propria voce attraverso riassunti, parafrasi, associazioni di idee in forma di tweet e approfondimenti verbali.
Il laboratorio nisseno è stato anche un’occasione per iniziare ad applicare il metodo TwLetteratura alla progettazione collettiva di idee per l’innovazione culturale in ambito urbano, con tre tavoli di lavoro – dedicati al web, ai social network e agli eventi culturali – che hanno prodotto 30 idee per la politica culturale della città. Un ponte ideale verso Nuove Pratiche con il Sud, la manifestazione che dal 15 al 17 ottobre vedrà convergere a Palermo i principali attori dell’innovazione culturale in Italia.
Vuoi sapere di più sui giochi e sugli incontri di TwLetteratura? Iscriviti alla newsletter. Vota betwyll al premio CheFare: per rendere il progetto sostenibile abbiamo bisogno di te.Ma la mafia era, ed è, altra cosa: un «sistema» che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel «vuoto» dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma «dentro» lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta. (Leonardo Sciascia, introduzione a Il giorno della civetta, edizione “Letture per la scuola media”, Einaudi, 1972).