Con #TwWonka la comunità di TwLetteratura ha letto e riscritto, insieme agli alunni delle scuole elementari, La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl. La maestra Erika Pucci ci spiega perché ha puntato su questo libro e la maestra Maria Grazia Boeri ci racconta la sua prima esperienza.
Erika, hai iniziato a seguire i progetti di TwLetteratura come partecipante ai nostri giochi, mentre ora sei “passata dall’altra parte della barricata” organizzando un tuo progetto, #TwWonka: come è andata? Idee future?
“Passare dall’altra parte della barricata” ha significato porre l’attenzione sulla fase progettuale (scelta del testo, tempistiche, proposte operative) cercando di andare incontro alle esigenze concrete delle realtà scolastiche e delle loro attività. In particolare, grande importanza è stata data alla scelta del libro da riscrivere: abbiamo cercato, con l’aiuto dell’insegnante Cristina Berti, un testo che potesse essere “accattivante”, moderno, ricco sia dal punto di vista strutturale che linguistico e capace di appassionare i ragazzi alla lettura come momento “avventuroso” di approfondimento, condivisione e confronto.
Inoltre, scegliendo un testo di cui sono state proposte due versioni cinematografiche molto differenti, abbiamo pensato alla lettura condivisa come opportunità per confrontarsi con linguaggi differenti come quello filmico.
Come vive, la scuola italiana, il rapporto con il digitale: è un apporto utile o viene invece considerato un inutile aggeggio? Dipende solo dalla soggettività degli insegnanti o è un trend più generico?
La scuola, istituzionalmente parlando, ha già effettuato la sua scelta, legata ad un utilizzo del digitale per numerosi e svariati motivi: quale strumento a volte facilitatore, a volte stimolatore di una motivazione intrinseca; strumento a volte utile per la ricostruzione delle conoscenze, a volte utile per la creazione di nuove conoscenze, o anche per l’attivazione di competenze. La realtà scolastica è eterogenea ma sta accogliendo il cambiamento. La soggettività interviene ancora, ed è responsabile, dell’uso che viene fatto del digitale e degli strumenti tecnologici rispetto alle loro potenzialità e dunque scegliendo una o più delle motivazioni precedentemente elencate.
Più che chiedervi perché fate questo lavoro vi chiedo: come è cambiato o sta cambiando il lavoro dell’insegnante? Continua a piacervi, come lavoro o – meglio – esperienza?
Il lavoro dell’insegnante è cambiato notevolmente e sotto variegate prospettive. I nostri contesti sociali, interculturali ed economici richiedono una sempre maggiore flessibilità nella proposta di contenuti e nell’adozione di metodologie capaci di rispondere ai bisogni formativi di alunni spesso molto diversi tra loro. Superata ormai la lezione frontale legata a un concetto trasmissivo del sapere, ci troviamo ad assumere concretamente la funzione di facilitatori e registi affinchè la costruzione del sapere sia effettivamente condotta dallo stesso alunno. Con i mezzi di informazione oggi esistenti e la fluidità delle fonti, è necessario sviluppare negli alunni un approccio critico e costruttivo sul proprio sapere utilizzando strategie di confronto con gli altri (cooperative learning, peer to peer, tutouring) e mezzi.
Questa è una grande sfida che rappresenta un’esperienza significativa a livello scolastico e culturale e che richiede, per l’insegnante, continua formazione e capacità di mettersi in gioco a 360 gradi, dalla conoscenza degli strumenti all’organizzazione degli spazi affinché un’esperienza come il digitale sia un mezzo e non il fine per l’apprendimento.
Infine, se doveste riassumere l’esperienza di TwLetteratura in una frase cosa scegliereste e per quale motivo?
TWLetteratura è un gioco stimolante, complesso, condiviso, divertente. Attraverso la lettura e l’ascolto si stimola la lettura come “godimento emotivo”, attraverso la discussione emergono aspetti anche complessi dei messaggi impliciti dell’autore o riflessioni articolate su cui la “vicenda” offre l’occasione di ragionare e di argomentare. Le regole dei tweet inducono una riflessione linguistica e semantica di grande portata, oltre a una capacità di sintesi non indifferente. Il tutto senza fatica, con la prevalenza dell’aspetto ludico ed emotivamente coinvolgente.
Foto: Sam Howzit – Willy Wonka or King Arthur? (Creative Commons).
Erika Pucci (@erykaluna) – Laureata in Cinema, insegnante dal 2001, appassionata di linguaggi e didattica digitale. Attualmente docente dell’area linguistica espressiva presso l’IC Torre del Lago Puccini, dove è incaricata in qualità di Funzione Strumentale “Sito e Comunicazione” e Animatore Digitale per il “Piano Nazionale Scuola Digitale”. Maria Grazia Boeri – Laureata in Pedagogia, insegnante dal 1998, appassionata di didattica digitale e processi formativi. Attualmente docente dell’area linguistico espressiva presso l’IC Torre del Lago Puccini, dove, inoltre, si occupa di temi quali l’Offerta Formativa (PTOF) e la Valutazione.