StoryMatch: inventare storie

StoryMatch è la piattaforma e app pensata dallo sceneggiatore Federico Favot per sperimentare un modo nuovo di raccontare storie.

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Diciamo che lo storytelling è croce e delizia dei nostri giorni: è alla base del sogno di Barack Obama e, per gli stessi motivi, la strategia con cui siamo spinti a comprare seguendo i richiami della pubblicità. Qual è secondo te il senso di raccontare storie, la tua grande passione?

Credo che il senso profondo del raccontare storie sia la condivisione di esperienze tra esseri umani. Possiamo fare un uso “buono o cattivo” dello storytelling. In entrambi i casi dobbiamo essere consapevoli che abbiamo a disposizione uno strumento potentissimo per entrare in contatto con le altre persone. E non dobbiamo mai dimenticare chi sa raccontare una buona storia ha molte possibilità di convincerti della propria tesi o del proprio “messaggio” (che sia venderti un prodotto, raccontarti una religione o una semplice esperienza che ti serva da “ammonimento”, basti pensare alla forte morale nelle fiabe).

Storymatch è una app che vorresti lanciare a breve e che, a partire da un database di storie già esistenti e basandosi su una struttura in 12 parti, crea nuove storie. L’hai pensata a partire dalle tue esigenze di sceneggiatore, ma chi altri potrebbe utilizzarla?

Sì, l’ho pensata perché sognavo uno strumento simile e non trovandolo sul mercato me lo sono costruito. Di fatto, StoryMatch lo può utilizzare chiunque: dall’aspirante romanziere allo sceneggiatore o scrittore professionista. Ma ho dei feedback positivi anche da studenti, insegnanti, registi, pubblicitari, semplici lettori… Insomma, se la tua passione o il tuo lavoro ha a che fare con la creazione o l’esplorazione di idee, mondi e storie, in StoryMatch puoi trovare un divertente alleato.

Anzi, ne approfitto per comunicare che la versione beta di StoryMatch è ancora aperta per qualche settimana e chiunque può iscriversi per testarla.

Il database su cui si basa StoryMatch è stato creato senza nessun automatismo ma da esseri umani, ma il materiale raccolto viene poi combinato automaticamente dalla app: impieghi la tecnologia solo come uno strumento o anche come co-responsabile dell’operazione finale del tuo progetto?

Per me la tecnologia è uno strumento e non credo riuscirà mai a sostituire l’uomo nel processo di creazione finale di una storia. Quando scrivo una storia uso Word o Final Draft – quindi già la tecnologia –, poi spesso faccio ricerche su Internet – ancora aiuto tecnologico – e magari uso in qualche caso dei software che mi aiutano a strutturare meglio la mia storia o ad aiutarmi a farmi venire qualche idea (StoryMatch è uno di questi). Alla fine, però, l’elemento umano è fondamentale per il prodotto finito. Non ho ancora letto una storia creata al 100% da una macchina che m’abbia fatto emozionare. Ma mai dire mai.

Raccontare storie ha anche una finalità educativa, ma c’è chi sostiene che apprendere debba mantenere un certo carattere di fatica e impegno. Si possono conciliare apprendimento e divertimento?

Sicuramente sì. Penso che soprattutto i bambini abbiano bisogno di unire la parte di apprendimento a quella di divertimento. Certo, quando uno studia fa anche fatica, ed è parte del processo e non si può evitare. Ma solo fatica non va bene, secondo me, così come non va bene solo divertimento. Un giusto mix – ripeto, soprattutto per i giovanissimi – secondo me è la formula migliore. Uno degli obiettivi della piattaforma StoryMatch è proprio quella di avvicinare – grazie anche al divertimento – i più piccoli al mondo dello storytelling.

Foto: neogejo – Bruno Munari: i gesti (Creative Commons).

storymatch-appFederico Favot (@federicofavot) – Nato in Friuli nel 1976, Federico Favot è uno sceneggiatore, creative producer e imprenditore. Si è diplomato alla Scuola Holden di Torino nel 2001 e ha frequentato il corso di perfezionamento per sceneggiatori Rai/Script l’anno successivo. È sceneggiatore e headwriter delle serie tv “I Cesaroni”, “Il Commissario Rex” e “Tutti insieme all’improvviso” (di cui è autore del soggetto originale e creative producer). Ha scritto la webserie branded “Lib”, il film per il cinema “La gente che sta bene” e co-scritto i romanzi “Quello che non sai di me”, “Ovunque andrai” e “Però mi manchi” (Sperling&Kupfer).Ha fondato la casa di produzione StoryMatch srl nel 2014 e nello stesso anno ha co-fondato Nerd Wishes srl, che gestisce la piattaforma di e-commerce FamIdeal.

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