Una questione privata ma non troppo

Maddalena Santacroce, docente di Lettere del Liceo Rinaldini di Ancona, racconta l’esperimento di social reading con cui ha riletto Una questione privata di Fenoglio insieme ai suoi studenti.

una questione privata

Sono solita avviare le nuove classi che mi vengono assegnate per l’insegnamento della lingua e letteratura italiana al metodo TwLetteratura, perché è un metodo in cui credo. Quello che mi è sempre piaciuto di tale metodologia è la possibilità di un dialogo ravvicinato con il testo letterario anche senza i filtri della lezione frontale. Lezione con la quale generalmente l’insegnante introduce gli studenti alla scrittura di un autore, svelando trame, temi, stile delle sue opere prima di passare alla loro lettura effettiva. 

Ma la letteratura è patrimonio dell’umanità e dunque qualcosa che appartiene ai ragazzi ancor prima di iniziare il percorso di studi che li porterà ad approfondirne la storia. Il metodo TwLetteratura pone a tu per tu con il testo il ragazzo, che si sentirà così libero di esprimere ciò che la lettura gli farà sentire

#QuestionePrivata

Quest’anno il battesimo di fuoco è toccato ai ragazzi della III BM del Liceo di Stato Carlo Rinaldini di Ancona. Per loro ho scelto Una questione privata di Beppe Fenoglio. È un testo che mi ha personalmente stregato per la salda coesione della struttura e per la dinamicità della narrazione. Ma anche per il modo in cui Fenoglio ha parlato di una guerra, quella partigiana, intrecciandola mirabilmente con una questione privata, quella del giovane Milton e del suo amore per Fulvia (figura femminile sfuggente e capricciosa, una sorta di ariostesca Angelica, come già notò Italo Calvino). Il progetto è stato realizzato su Twitter utilizzando l’hashtag #QuestionePrivata e un account di classe (@3Rinaldini) creato per l’occasione. I ragazzi hanno prodotto oltre 250 tweet, rivelando a poco a poco una buona capacità di addentrarsi nell’opera, evidenziandone le tematiche e analizzandone i protagonisti.

La parola agli studenti

A fine lettura, in classe, è stato fatto il punto della situazione su quanto appreso e sentito, proprio assieme ai ragazzi, completando il loro approccio al testo attraverso una lezione più tradizionale. Ho chiesto infine a qualcuno di loro di raccontare l’esperienza dal suo punto di vista, e questo è quanto mi ha scritto Laura Martini:

“Appena ho finito Una questione privata mi è saltata alla mente una curiosa immagine. Un antico film muto nel quale le figure, dei soldati, si muovevano velocemente, sebbene talvolta oscurate o interrotte a causa della pellicola ormai logora. È una realtà così distante da me, nessuno ormai possiede vecchi film muti, forse in soffitta dentro qualche scatolone impolverato. Eppure un libro ha avuto il potere di farmi tornare indietro nel tempo. Tutto si è però polverizzato quando ho preso in mano lo smartphone per scrivere il tweet sul tredicesimo capitolo. Mi sono fermata e ho pensato: come si può trovare il modo di mantenere vivo il passato senza ostacolare il corso del presente?

Siamo continuamente bombardati dalla tecnologia, ovunque e in ogni momento, e il luogo che forse assiste maggiormente a questa profonda frattura fra passato e presente è proprio la scuola. Un contenitore di vecchie mura all’interno del quale anno dopo anno si susseguono generazioni di studenti sempre più distanti e sempre più diversi. L’esperienza della TwLetteratura, dunque, mi ha dato modo di colmare questo divario unendo lettura e tecnologiaSebbene all’inizio fossi un po’ scettica, capitolo dopo capitolo ho colto l’importanza di questo strumento, soprattutto in relazione alle numerose statistiche che mostrano come la mia generazione non sia più avvezza alla lettura.

Una frase, un breve commento o una citazione condivisa mi hanno fatto entrare nelle menti dei miei compagni di classe. Ho avuto così la possibilità di “conoscerli” meglio, ma anche di fornire nuove chiavi di lettura al testo. Non sempre in classe è possibile: timidezza e questioni di tempo non permettono il pieno circolo delle idee. Ma grazie ai social, avendo anche la possibilità di non esporsi completamente, ciò è possibile. Sono stati prodotti tanti tweet, alcuni profondi, altri romantici e altri ancora molto intelligenti. Tutti diversi, a mostrare come di un libro non vi sia una sola lettura possibile.”

Insomma, direi che ancora una volta l’esperimento è riuscito (e a breve passeremo a Betwyll!).

Maddalena Santacroce (@maddamoon) – Dopo un’esperienza quasi decennale come redattrice all’interno del GruppoRaffaello, ha iniziato a insegnare nella scuola secondaria di secondo grado e a scrivere testi scolastici. La passione per il mondo classico l’ha portata a contribuire a interessanti iniziative di Archeoclub d’Italia. È docente di Lettere presso il Liceo Carlo Rinaldini di Ancona.

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